Un party a sorpresa. Il Barcellona si aspettava un Milan con le orecchie basse, preoccupato per le vicende di inizio stagione e per giunta privo di alcuni dei giocatori di maggior talento e qualità. Invece, il morale è un po’ più alto, soprattutto perché alcuni dei migliori son tornati: Balotelli ha superato il fastidio al vasto intermedio, si è allenato e sarà in panchina. Giocherà, ma non subito: non è il caso di forzare. Però è il caso di avere il totem d’attacco a disposizione, soprattutto perché giocare una porzione di partita contro il Barça gli sarà utile in chiave Parma, una partita considerata uno snodo per il destino del Milan in campionato. Ricky subito Altra idea maturata nelle ultime ore, l’impiego di Kakà da titolare: Ricardo non ha energia per giocare novanta minuti e Allegri lo sa, ma forse utilizzarlo subito anziché nelle fasi finali della partita ha un senso soprattutto a livello psicologico. «Kakà aumenta il tasso tecnico della squadra e influisce in maniera positiva sui compagni. Con lui in campo migliora la qualità della squadra, ma anche la personalità». Dunque, invece di partire piano, cercare di contenere e poi aumentare la pressione nel secondo tempo, l’allenatore del Milan cerca una via pirotecnica, che forse farà più contento il suo datore di lavoro Silvio Berlusconi. Il presidente ha chiamato il tecnico per tranquillizzarlo, spronarlo e chiedergli di giocare una partita di buon livello, cosa che del resto era riuscita alla squadra nel febbraio scorso. Berlusconi è un sostenitore del trequartista, e alla fine della stagione nel vertice di Arcore si era deciso di ricominciare con un nuovo sistema di gioco.Ma le cose accadono e possono far cambiare i piani prestabiliti. Dopo tante settimane difficili, Allegri è convinto di aver ritrovato l’equilibrio di squadra con Birsa esterno in un 433. E l’inserimento di Kakà non significa necessariamente cambiamento di assetto tattico. Ricardo, d’altra parte, non è un vero trequartista. Può adattarsi, ma la sua funzione in questo momento nel Milan è soprattutto taumaturgica. In una serata come questa, meglio averlo subito in campo, anche se questo significa calcolare un cambio assicurato. Birsa c’è Per Kakà, quello con il Barcellona è una specie di derby, soprattutto un’occasione per dimostrare al pubblico spagnolo che quello che il Real Madrid ha strapagato e poi regalato o quasi al Milan non è un giocatore finito, ma uno che ha bisogno del posto giusto per rigenerarsi, e può farlo. La sua corsa al Mondiale può cominciare proprio da queste partite di Champions, e per Ricardo è una motivazione in più. Allegri però non ha intenzione di rinunciare a Birsa, che dà molto anche in fase difensiva, e aiuta tutta la squadra. E non vuole privarsi neppure di Robinho, giocatore, dice il tecnico, in progresso dal punto di vista fisico. Dunque, l’indiziato per un posto in panchina è Alessandro Matri, che ancora non è riuscito a fare gol, ma Allegri continua a proteggere dalla critiche. Fa’ la cosa giusta Fra tattica e pretattica, la vigilia del Milan è scivolata via tranquilla, più di quanto sarebbe stata con Balotelli a casa. L’inquieto Mario non ha fatto sempre la cosa giusta e Allegri si aspetta che la faccia stasera e ancora di più domenica a Parma, dove la missione è vincere per risalire in campionato. Ma prima c’è da mettere al sicuro la qualificazione in Champions, e un pareggio contro il Barça potrebbe bastare. Il Milan non è solo a caccia di punti: è a caccia di autostima e per rilanciarsi servirebbe una grande serata. Per questo ha senso buttare subito Kakà nella battaglia. Ricardo è come un cavallo che scalpita dentro il box: forse Allegri ha capito che è il momento di lasciarlo correre, anche se le gambe non gireranno veloci fino alla fine.