Addio all’eroe buono dei wester all’italiana: Giuliano Gemma è deceduto ieri sera in seguito a un terribile incidente stradale in provincia Roma. L’attore, che aveva 75 anni, è stato coinvolto in un impatto frontale mentre era a bordo della sua auto, una Toyota Yaris, che si è scontrata frontalmente con una Bmw. L’incidente è avvenuto alle porte di Cerveteri, cittadina nella quale l’attore viveva. Gemma è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Civitavecchia, ma le sue condizioni sono apparse subito disperate e l’attore non ce l’ha fatta. Nello scontro sono rimasti feriti in modo più lieve anche un altro uomo con suo figlio che occupavano la Bmw coinvolta nell’incidente. GIOVANE STUNTMAN Gemma, romano, era approdato al cinema giovanissimo e grazie alle sue straordinarie doti atletiche aveva iniziato la carriera come stuntman. Giuliano però si fa subito notare e nel 1958 Dino Risi lo scrittura per una piccola parte accanto ad Alberto Sordi e Nino Manfredi nel film Venezia, lalunae tu. Poi lo ritroviamo nei panni di un centurione nel super kolossal Ben Hur, di William Wyler. Una parte minima che però lo proietta nel cinema che conta. Dopo un altro paio di pellicole in costume (come Maciste), Luchino Visconti lo sceglie per interpretare un generale garibaldino nel Gattopardo e da lì parte una carriera irresistibile che,dopo Angelicae Angelica alla corte del re, culmina nel filone degli spaghetti western, di cui negli anni Sessanta Gemma diventa uno dei più importanti interpreti. Tra le pellicole più note, firmate da registi come Duccio Tessari, Tonino Valerii e Sergio Corbucci, ricordiamo Una pistola per Ringo, Il ritorno di Ringo, Adiós gringo, Un dollaro bucato, I lunghi giorni della vendetta, Per pochi dollari ancora e I giorni dell’ira. Film in cui impersona il cowboy duro e pieno di fascino e che lo consacrano e lo trasformano in un autentico divo. Con un altro divo del genere, Bud Spencer, lavora in coppia ne Anche gli angeli mangiano fagioli e sulla stessa linea girerà poi Anche gli angeli tirano di destro. La carriera di Gemma però non si ferma ai western. L’attore romano torna al genere più impegnato e ritroviamo la sua capigliatura bionda nel Deserto dei Tartari di Valerio Zurlini, e poi ne Il prefetto di ferro di Pasquale Squitieri, fino a Un uomo in ginocchio di Damiano Damiani del 1979. Negli anni Ottanta, torna dapprima al western offrendo il volto al personaggio dei fumetti Tex Willer in un paio di film, ma fa anche parte del cast di Dario Argento per Tenebre e lavora con Mario Monicelli in Speriamo che sia femmina. Dalla fine degli anni Ottanta si dedica soprattutto alla tv con diverse serie televisive, che però gli hanno conservato l’amore del pubblico. Fra le più recenti, da segnalare Il capitano, Butta la luna e la terza stagione della fiction Capri. Di recente, infine, aveva partecipato anche a To Rome with Love di Woody Allen. Per l’attore romano un bilancio di oltre cento film che gli sono valsi un David di Donatello, il Globo d’oro, il Nastro d’argento, per ben tre volte il Premio De Sica e il premio di miglior attore al Festival Internazionale del cinema di Karlovy Vary. Sposato con la giornalista Baba Richerme, da un precedente matrimonio aveva avuto due figlie, Giuliana e Vera, quest’ultima a sua volta attrice.