Della Skoda Rapid a tre volumi, dalla quale deriva, la Spaceback riprende il design fresco e pulito del frontale e della parte anteriore della carrozzeria, ma è più corta di 18 centimetri (risparmiati tutti nella coda). Ciononostante, vanta un baule di ben 415 litri, che salgono a 1380 reclinando lo schienale del divano. Quest’ultimo è diviso in due sezioni e dispone della botola passante per stivare gli sci; inoltre, il vano (dall’ampio portellone) è provvisto di appendi borse e si può arricchire con le reti ferma bagagli e col fondo bloccabile su due posizioni (rispettivamente, a 80 e 200 euro). Di serie per tutte ci sono sei airbag, radio e “clima”, ma il listino è concorrenziale: si va dai 16.260 euro della “base” 1.2 TSI Active a benzina da 86 cavalli – che affianca la variante da 105 protagonista del nostro test – ai 22.400 euro della diesel 1.6 TDI da 105 CV nell’allestimento di punta StylePlus (con tetto panoramico in vetro, che si prolunga fino al portellone, e lunotto più esteso e oscurato). Chi vuole il cambio automatico robotizzato a doppia frizione può ordinarlo come optional scegliendo la 1.6 a gasolio da 90 CV, oppure averlo incluso nel prezzo qualora opti per il motore più potente della gamma, ossia il 1.4 TSI da 122 CV. Salendo a bordo, l’unico indizio che fa capire che non ci si trova al volante di una vettura di lusso sono le plastiche: pur robuste, correttamente assemblate e gradevoli alla vista, al tatto risultano rigide. Rigoroso e funzionale lo stile della plancia e della consolle, come pure appare piuttosto classico il cruscotto, basato su tachimetro e contagiri analogici. L’abitabilità è buona e quattro adulti viaggiano comodi; non altrettanto, però, l’eventuale passeggero del posto centrale del divano, che ha poco spazio per le gambe. Una critica va anche al bracciolo anteriore: nei percorsi in cui si usa parecchio il cambio conviene tenerlo sollevato, pena frequenti interferenze con il gomito destro. Con un peso di circa 1100 kg, i 105 CV del 1.2 a benzina non faticano a conferire alla Rapid Spaceback un piacevole brio: appaiono verosimili tanto i 10,2 secondi dichiarati per lo “0-100”, quanto i 193 km/h di velocità di punta. Restano, invece, un miraggio i 18,5 km/l di consumo medio omologato, ma bisogna ammettere che i 14 km/l calcolati dal computer di bordo a fine test rappresentano un bel traguardo. Le sospensioni non sono “molli” (ma nemmeno fanno sobbalzare sullo sconnesso), dunque il rollio in curva è contenuto e l’agilità notevole; di buon livello anche l’aderenza, soprattutto con le ben gommate ruote in lega di 16 pollici installate nell’esemplare da noi guidato (per 660 euro, rimpiazzano quelle di 15). Promossa, infine, la precisione dello sterzo, per nulla penalizzata dalla “leggerezza” del servocomando, e quella del cambio manuale a sei marce.