La Peugeot 308 si rinnova da cima a fondo con forme più classiche ma anche più dinamiche e moderne: l’affilato frontale – con fari totalmente a led nell’allestimento superiore – richiama quello della 208, e le porte sono alleggerite da una profonda nervatura che corre fino alla coda “innestandosi” nelle caratteristiche luci a forma di “C”. Inoltre, l’altezza diminuita di 4 cm fa apparire il corpo vettura più “piantato a terra”; sempre a proposito di dimensioni, ci sono un paio di centimetri in meno anche in larghezza e in lunghezza (425 cm da un paraurti all’altro). In vendita dal 21 ottobre, la 308 sarà proposta in quattro allestimenti: Access, Active, Business e Allure. I prezzi partono dai 16.900 euro della 1.2 VTi (82 CV) in versione “base”. Sempre a benzina ci sono le 1.6 turbo da 125 o 156 CV, mentre chi preferisce andare a gasolio può scegliere fra le varianti da 92 o 116 CV del 1.6 HDi (la più potente, dotata di Stop&Start, promette un consumo medio di 27 km/l contro i 27,8 dell’altra). Chi acquista la 308 nell’allestimento top (Allure) durante il periodo iniziale, ottiene gratuitamente il cruise control con radar di distanza e frenata automatica d’emergenza (pacchetto driver assistant) assieme agli interni in Alcantara e pelle. Per la Active, in omaggio le ruote di 17” (quelle standard sono di 16”). A proposito di dotazione, il controllo di stabilità, il regolatore della velocità di crociera e sei airbag sono di serie per tutte le versioni. L’Active aggiunge i cerchi in lega, lo schermo a sfioramento di 9,7”, il “clima”bizona e i sensori di distanza posteriori (e l’Allure pure quelli anteriori, oltre a fendinebbia e freno a mano elettronico). In primavera arriveranno un 1.2 turbo a benzina (110 o 130 CV) e i turbodiesel 1.6 e 2.0 Blue HDi (120 e 150 CV, rispettivamente), tutti Euro 6 e con cambio automatico optional per le unità più potenti. Pur essendo relativamente compatta, questa cinque porte offre una notevole abitabilità anche dietro, oltre a un bagagliaio generoso: ben 420 litri (nel vecchio modello erano 348), che salgono a 1273 reclinando lo schienale. Dell’abitacolo si apprezzano gli ottimi materiali e le finiture, che valorizzano una plancia elegante. Ma anche essenziale: specialmente nelle versioni più ricche, molte funzioni di bordo (radio, telefono Bluetooth, “clima”, e nell’Allure del nostro test anche il navigatore) si gestiscono dallo schermo tattile. Non convince del tutto il cruscotto in posizione rialzata (come nella 208): se si guida con la seduta regolata alla quota minima, la parte inferiore degli strumenti può rimanere coperta dalla corona del volante. Basata sulla nuova piattaforma modulare EMP2 del gruppo PSA, la 308 è “dimagrita” rispetto al vecchio modello e ha un peso (1165 kg, nel caso della 1.6 THP del test) fra i più contenuti della categoria. Complice l’assetto ben congegnato, i vantaggi per la guida sono evidenti: stabile e bene aggrappata all’asfalto, la vettura si rivela agilissima. Lo sterzo è quasi da sportiva, tanto più che la sua prontezza è esaltata dai cerchi di 18 pollici e dal volante di piccolo diametro. All’altezza della situazione è il 1.6 sovralimentato a benzina da 156 cavalli: i 9,3 secondi che, secondo la casa, occorrono per accelerare da 0 a 100 km/h non sembrano difficili da replicare; considerata la notevole riserva di potenza a disposizione, è credibile anche la velocità massima “ufficiale” (213 km/h). Fra gli aspetti positivi pure l’omogeneità di funzionamento (l’entrata del turbo è quasi inavvertibile) e la silenziosità, nonché i consumi: i 13 chilometri con un litro calcolati dal computer di bordo (a fronte dei 17,2 omologati) dopo un centinaio di chilometri sono un buon risultato.