Gustavo Poyet, per mancanza di alternative, sarà quasi sicuramente il nuovo allenatore del Sunderland. Roberto Di Matteo, contattato poche ore dopo l’esonero di Paolo Canio, ha fatto sapere di volersi godere un anno sabbatico per stare vicino alla famiglia e seguire alcuni progetti. L’ex Chelsea in questi giorni è stato avvistato nella sua casa in Abruzzo. Gianfranco Zola, altro nome circolato sui giornali inglesi, si è chiamato fuori: «Sto bene al Watford». Neil Lennon del Celtic non ha alcuna intenzione di lasciare Glasgow e la Champions, mentre Alex McLeish, reduce da due stagioni difficili, non convince. In pista rimane quindi l’uruguaiano Poyet, ex Brighton, vice di Ramos ai tempi del Tottenham. Retroscena Le ultime ore di Di Canio al Sunderland sono state un inferno. L’allenatore ha sfidato la squadra: «Se non mi volete più, andate a dirlo al presidente». I giocatori non si sono lasciati impressionare e l’irlandese O’Shea, capitano e leader dello spogliatoio, è andato a parlare con i dirigenti: «O lui, o noi. Siamo pronti a scioperare». A quel punto l’a.d. Margaret Byrne ha comunicato a Di Canio l’esonero: «La situazione era diventata impossibile e siamo intervenuti subito prima che fosse troppo tardi». La stessa Byrne e il d.g. Roberto De Fanti hanno poi rassicurato tutti sul futuro. Di Canio, secondo una ricostruzione del Daily Mail, avrebbe emarginato allenatori e osservatori da anni al servizio del Sunderland, vietando anche i contatti tra i tecnici dell’accademia e i giocatori della prima squadra. Una gestione, questa, definita «dittatoriale» dai calciatori, «scoppiati» per le ripetute critiche in pubblico di Di Canio. «Non ne potevamo più, abbiamo sopportato abbastanza», le parole dei giocatori. Ora si volta pagina. Arriva Poyet.