Appena il tempo di veder rientrare Niang, e in attacco è già ora del classico «in tre per due maglie». Ovvero: Balotelli sicuro del posto, e Matri, Robinho e Niang a sgomitare per stargli accanto. In panca ci andrà soltanto uno e – un po’ a sorpresa – anche Matri non è certo di partire titolare. Allegri non è un maniaco delle statistiche, perché se lo fosse non avrebbe dubbi: Alessandro ha nel Napoli la sua vittima preferita in Serie A. Gli ha rifilato 5 gol (cifra condivisa con la Roma), di cui 3 col Cagliari (fra cui il primo timbro in A) e 2 con la Juve. La decisione sarà presa, come spesso accade, soltanto stamane. In realtà Allegri è tentato di schierare il tridente tutto di colore RobinhoBaloNiang, tornando al 433 dal momento che il sistema col trequartista ha ancora bisogno di rodaggio e il Napoli non è il cliente migliore per insistere nelle prove. In realtà anche con Matri potrebbe essere ugualmente 433, con Balotelli largo a sinistra come al City. «Binho e Niang potrebbero essere della gara – dice Allegri –. Giochiamo coi tre davanti, il trequartista è una variabile. Robinho ha personalità e qualità ma io devo anche badare agli equilibri della squadra».

Ventisette anni dopo, il Napoli riprova a sbancare San Siro. Di tempo ne è passato da quell’12 dell’86 e il momento sembra propizio per cancellare questo tabù. L’euforia è tanta. Sicuramente piacevole, ma Rafa Benitez vorrebbe che ogni momento si vivesse con intensità e si mettesse da parte per poi ricominciare. L’esordio vincente in Champions ha generato un entusiasmo irrefrenabile nell’ambiente, al punto tale che la sfida di stasera viene considerata relativamente, i pronostici a favore delNapoli si sprecano. Ma per l’allenatore spagnolo non è così. E non solo per lo scontro col Milan,maanche per il discorso scudetto considerato che tutti, o quasi, danno per favorito il suo Napoli. «Per quanto mi riguarda, non sono condizionabile dalle chiacchiere. L’unica cosa che conta è quello che faremo contro il Milan, squadra fortissima, che ha una mentalità offensiva con tanti giocatori di qualità». Dunque, la frenata non guasta. Fermi restando i suoi principi tecnici che vogliono una squadra aggressiva, che sappia attaccare l’avversario, Benitez non vuole dare nulla per scontato. Il momento è importante per il Napoli così come lo è per il Milan che non può permettersi di perdere: in tal caso, i punti di distacco dal primo posto salirebbero a 8, dopo appena quattro giornate. «Anche se ciò accadesse, non significherebbe nulla, perché loro avrebbero comunque tutto il tempo per rimontare», spiega il tecnico napoletano. Emozione particolare Non è una sfida come tante altre, quella col Milan, per Rafa Benitez. Ritrovarselo di fronte gli riporta alla mente ricordi variegati. «È una partita speciale, lo ammetto, perché contro i rossoneri ho giocato due finali di Champions (vincendone una e perdendone un’altra, ndr) e un derby quando ero sulla panchina dell’Inter. Una parentesi, quella, poco piacevole per il tecnico spagnolo: «Sì, ma il mio ricordo interista è buono, avevo un buon rapporto con i tifosi e la squadra giocava bene. Questione Moratti? Non posso dire molto sulla cessione del club. I capitali stranieri all’inizio vanno bene, più avanti possono essere un problema, perché magari non si conosce la cultura calcistica del Paese nel quale si investe», avverte Benitez. «Sono sensazioni diverse, comunque, perché quella con il Milan resta soltanto la quarta partita in calendario e qualsiasi sia il risultato, non sarà determinante per nessuna delle due squadre». Però, il messaggio che ha recapitato alla squadra prima della partenza per Milano, è stato abbastanza esplicito. «Voglio lo stesso atteggiamento caratteriale evidenziato contro il Borussia. Vincere in quel modo, con merito, è stato un segnale importante. Vincere a Milano sarebbe una conferma». Niente turnover Ovviamente, non dovrebbero esserci grandi novità in formazione. La squadra ha dimostrato di essere in una forma strepitosa contro il Borussia Dortmund e il tecnico non modificherà nulla. Se ci sarà la necessità di far riposare qualcuno, questo avverrà soltanto nel turno infrasettimanale, mercoledì, quando al San Paolo arriverà il Sassuolo.