Non sappiamo se Gennaro Gattuso sia scaramantico, ma si segni questo precedente: un anno fa il Verona pareggiò 11 a Modena alla prima giornata e poi festeggiò la Serie A. Di certo il suo primo campionato da allenatore è nato sotto una buona stella. Il Palermo è stato a un passo dalla vittoria e non l’avrebbe meritata, perché il gol di Andelkovic è nato da un angolo che non c’era. Il Modena, che ha colpito due traverse, è riuscito a raddrizzare la partita soltanto nel finale, con Surraco, e pur essendo ancora incompleto (sono in arrivo Berardi, Bacinovic e Bruno) non ha sfigurato davanti al più quotato avversario. Gabbia Novellino è un vecchio lupo di mare e ha voluto far capire subito a Gattuso quanto conti l’esperienza a questi livelli. Il tecnico del Modena ha preparato benissimo la partita, alzando un muro davanti a Manfredini, senza però rinunciare a osare. Un 532 aggressivo, con i difensori puliti negli interventi e con gli altri giocatori bravi a fare pressione sui portatori di palla. In quella gabbia il Palermo è sembrato a lungo un topolino alla ricerca di un buco nel quale infilarsi. Gattuso l’aveva previsto e aveva invitato i suoi giocatori a essere pazienti. Non è un caso che il primo tiro in porta della partita, un confettino di Lafferty liberato da un errore di Gozzi, sia arrivato soltanto al 27’. Il Palermo ha cercato di imporre la propria qualità, ma è stato il Modena ad avere le occasioni più ghiotte, entrambe con Mazzarani: al 12’ è stato servito da Rizzo e, incrociando sul secondo palo, ha mandato di poco a lato; al 38’ invece ha costretto Sorrentino a deviare sulla traversa. Sbaglio fatale Il gol che ha sbloccato la partita è arrivato negli ultimi secondi di tempo ed è nato da una follia della coppia BaracaniBolano: Salifu è andato in pressione su Lafferty, che senza volerlo ha spedito la palla sul fondo. Il guardalinee, giustamente, non ha concesso l’angolo. Ma i giocatori rosanero, e lo stesso Gattuso, hanno cominciato a protestare e a quel punto Bolano ha incomprensibilmente alzato la bandierina, e chissà se in questo cambio di decisione abbia contribuito lo stesso Baracani via microfono. Sta di fatto che, da quell’angolo fasullo, il Palermo ha costruito il vantaggio: cross Dybala e capocciata vincente di Andelkovic. Il dio del calcio, nella ripresa, ha armato però il piede di Surraco per un pari più che meritato