Senza paracadute. Si può cadere in tanti modi, ma così ci si fracassa. E davanti a questo scenario le false partenze di Allegri (nella sua storia il Milan aveva perso la prima di campionato due volte di fila soltanto nel ‘38 e nel ‘39) per il momento sono elementi buoni solo per le statistiche. Perché c’è modo e modo di partire male, e il fatto che ieri il tecnico rossonero fosse incavolato e deluso come mai l’abbiamo visto in questi tre anni rossoneri, è la prova di quanto il campanello d’allarme stia già risuonando forte e chiaro. «Una brutta partita tecnicamente e caratterialmente », attacca Max. Il secondo termine è il perno di tutto. Allegri supponeva di aver trasmesso un certo atteggiamento ai suoi, soprattutto ai più giovani. Anche perché il futuro del Milan è sempre più nelle loro mani. Ma si sta ricredendo. E la stoccata che parte è di quelle potenti e profonde: «Occorre uno spirito diverso. L’esempio ce l’abbiamo davanti: Toni, che ha lottato come un leone e non si è mai dato per vinto. Un esempio da osservare bene e da capire per i ragazzotti che abbiamo in squadra». Buio Ragazzotti. Potenziali talenti che però possono perdersi molto facilmente senza la cattiveria giusta. Allegri sta provando a inculcargliela, in allenamento e con qualche panchina da «buon intenditor», ma la prova di ieri è simile a un naufragio pratico e teorico. «Abbiamo rianimato una squadra che era in grossa difficoltàcontinua il tecnico . Spero che questa partita ci faccia capire che per lottare per certi traguardi occorre un altro spirito». La cosa che ha impressionato più negativamente è stata la durata delle batterie: un quarto d’ora. Poi buio quasi assoluto. Avrebbe dovuto essere il Milan della freschezza, traguardo fissato il giorno del raduno in vista del playoff. «E invece dopo aver giocato quindici minuti, abbiamo smesso», commenta guardando nel vuoto Allegri. Scorie dell’andata col Psv nelle gambe? «La partita di martedì ce l’avevano nei muscoli, questo è certo, ma ciò non giustifica giocare in questo modo. Balotelli? Oggi è meglio parlare della squadra…». Probabilmente Allegri non è preoccupato in particolar modo per mercoledì in una sfida che vale 30 milioni e la dignità di tutta una stagione è ragionevole pensare che gli stimoli vengano da sé , ma per il resto del campionato. «Siamo stati presuntuosi e questo non ce lo possiamo permettere », scuote la testa Max. Una caratteristica che in panchina non gli è mai appartenuta, e che ovviamente non vuole vedere nella sua squadra. Ora occorre un bel reset: nei playoff una falsa partenza vuol dire esser fuori.