Cristiano Malgioglio e la musica di Cuba. Un binomio apparentemente strano ma decisamente pertinente. Che Malgioglio abbia unamorespassionato per la buona musica è cosa nota. Ancor di più, il paroliere adora la musica cubana, tanto da raccontarla in televisione. Un doppio appuntamento – previsto per il 26 agosto e per il lunedì successivo (2 settembre) – su Raidue che, in seconda serata, darà ampio spazio ai grandi nomi della musica di Cuba: da Omara Portuondo a Celia Cruz, Gloria Estefan e Juan Formell, fino aimusicisti di Buena Vista Social Club. Sono questi alcuni dei protagonisti di Ritmo de Cuba. Il conduttore Malgioglio racconta in esclusiva a Libero le dinamiche e i segreti della sua trasmissione. Un’idea entusiasmante, che trova concretezza sul piccolo schermo. Come nasce questo programma? «Dal mio amore per la musica, in particolare per quella cubana. Sono molto contento di portare in tv queste due puntate grazie a cui tutti gli italiani potranno conoscere questo meraviglioso mondo, ricco di grandi talenti, alcuni ancora sconosciuti ». Cuba è un Paese che ha una storia importante, segnata dalla dittatura di Castro. Com’èoggi la situazione dalpuntodi vista musicale? «Quello che le radio o le televisioni non passano sono i brani di raggaeton. I testi di questo genere musicale sono spesso volgari, ricchi di allusioni sessuali, per questo si preferisce non contaminare la cultura musicale con simili volgarità che minano la vera essenza della musica». Mi sta dicendo che non si può ascoltare il raggaeton? «Sonopoche le canzoni di raggaeton che i cubani ascoltano. Quelle che inneggiano all’amore romantico e pulito vengono trasmesse dalle emittenti radiofoniche e televisive. Per il resto, la volgarità è bandita ». Quindi, c’è ancora una forte regolamentazione. Cosa ne pensa? «Io sono d’accordo. Perché sporcare la cultura con allusioni e parolacce? Cosa c’entrano con le note e il ritmo?». La sua artista preferita? «Non ce n’è una sola. Posso dire che ho grande stima di Gloria Estefan, che sarà uno dei volti del programma. Il suo nuovo disco The Standardsè meraviglioso». Quali sono i suoi progetti futuri? «Spero di poter ripetere questo esperimento con la musica brasiliana e messicana. L’America Latina ha un panorama musicale eccezionale e ancora troppo sconosciuto in Italia. Inoltre, mi piacerebbe molto fare con la Rai uno speciale su una delle voci più belle del Belpaese: Juni Russo».