Da leone delle Puglie a tigre siberiana. Al Bano Carrisi – classe 1943 – ne ha fatta di strada. Ha cavalcato per anni l’onda del successo tricolore emozionando il suo pubblico dai palchi di mezza Italia. Grandi e piccini conoscono a mena dito la sua Nel Sole – canzone del lontano 1967, con cui è stato finalista di Un disco per l’estate quell’anno – e pure Felicità – cantata sul palco dell’Ariston all’inizio degli anni ’80 con la (ex) moglie Romina Power – che lo ha consacrato al successo. Un uomo di altri tempi, meridionale e passionale, l’ugola d’oro di Cellino San Marco sta vincendo un’altra sfida, quella russa. Nella terra dei cosacchi infatti sta riscoprendo bagni di folla strepitosi, ma le piazze, quelle del Belpaese, non le abbandona. «Ho cantato pochi giorni fa vicino a Roma e c’erano quindicimila persone. Non sono pochi» confessa sornione a Libero.
Al Bano via il dente, via il dolore. Tornerà a cantare con la sua ex moglie Romina Power oppure a Mosca danno i numeri? «Guardi, le dico quello che so. Stiamo organizzando nella capitale russa un evento per festeggiare i miei settant’anni (compiuti lo scorso 20 maggio, ndr), ci saranno tanti amici con me, dai Ricchi e Poveri a Umberto Tozzi, fino a Toto Cutugno. Mi hanno chiesto se volessi Romina al mio fianco in questa importante occasione e ho risposto che per me non ci sarebbero problemi, di chiedere a lei piuttosto».
Glielo ha chiesto il settimanale Gente e lei ha risposto «Lui è il padre dei miei figli, è importante dimenticare i vecchi rancori». «Sante parole. Allora potrebbe esserci davvero».
Che effetto le fa essere una star in Russia? «È un pubblico meraviglioso che mi sta regalando tante emozioni. Pensi che la settimana scorsa ho cantato per due presidenti nel giro di pochi giorni, per quello dell’Ucraina e per quello della Bielorussia. È stato un grande successo».
Oltre ai concerti, la rivedremo in tv? «Assolutamente sì, abbiamo in programma due prime serate in onda sulla rete ammiraglia il prossimo 14 e 21 settembre, in cui canterò con i miei amici Umberto Tozzi e Toto Cutugno. Sarà un vero spettacolo».
Si era fatto il suo nome anche per Mission, il reality umanitario targato Rai. «Lo farò. Andrò per dieci giorni nel sud Sudan e devo dire che questa esperienza mi entusiasma molto. Il contatto con la gente che è costretta a lasciare la propria patria, a vivere lontano in attesa che le acque si calmino nel proprio paese d’origine è toccante. Sono persone che hanno visto in faccia la sofferenza e io farò in modo di lenire, per quel che posso, la loro tristezza. Farò in modo di essere uno di loro in tutto e per tutto».
Che cosa farà nello specifico? «Seguirò alla lettera il programma della produzione. Se c’è da fare l’infermiere lo faccio, senza problemi o qualsiasi altra cosa. In dieci giorni dovrò rivoluzionare in positivo il loro status da rifugiati».
Chi ci sarà al suo fianco in questa esperienza? «Vorrei portare le mie due figlie Cristel e Romina jr, ndr). Mi piacerebbe condividere questa avventura con loro, anche se so che io starò in un campo e loro in un altro».
Che rapporti ha con i suoi figli? «Fantastico».
E con le mamme dei suoi figli (Oltre ai figli avuti dal matrimonio con la Power, Al Bano ha due bambini – Yasmine e Al Bano jr – con Loredana Lecciso, ndr)? «Normale, non diciamo fantastico, ma civile dai». La rivedremo a Sanremo? «Sono un sanremese convinto perché il Festival è stata la culla della musica leggera italiana. Io ho messo in moto la fabbrica dei miei sogni e li ho realizzati proprio grazie a Sanremo. Insomma, se dovesse presentarsi l’occasione sarei felice di partecipare».
Lei guarda i talent? «No, ma non perché non voglio, solo perché essendo sempre in giro è un po’ diffi – cile. Sono convinto che siano qualcosa di positivo, i ragazzi lì dentro hanno la possibilità di studiare, di imparare, di essere coccolati».
Un consiglio per i giovani musicisti. «Mi allontano dall’idea di dare consigli ai giovani. Quelli talentuosi hanno grandi potenzialità e non hanno bisogno di altro».
Qualche giorno fa hanno scritto che lei avrebbe dichiarato di aver sconfitto il demonio. Quanto c’è di vero? «È tutto vero. Purtroppo, molte volte nella mia vita ho sperimentato la sua presenza. L’ho proprio sentito davvero. Il demonio si appropria della gente facendo cambiare completamente personalità, è proprio qualcosa di malefico che si annida dentro. L’unico antidoto sperimentato per sconfiggerlo è stata la preghiera. Il segno della croce».