Con le altre A3, la nuova Sedan ha in comune la mascherina, i fari e i retrovisori. Il resto è inedito. Il nuovo volume di coda ha portato a 446 centimetri la lunghezza totale: 15 cm in più della Sportback, rispetto alla quale sale anche il prezzo (di 1.300 euro, a parità di versione). Nell’insieme, la vettura appare “ben piantata a terra”, complici i 180 cm di larghezza rapportati ai 142 d’altezza del tetto dal suolo. Nell’allestimento Ambition, un ulteriore tocco di grinta è dato dell’assetto sportivo, con cerchi di 18 pollici e sospensioni ribassate e irrigidite (ma non tanto da compromettere il comfort): è il più sportiveggiante, proposto allo stesso prezzodell’Ambiente (quest’ultimo più improntato all’ele – ganza); per 1.600 euro in meno c’è quello “base” Attraction. L’Audi A3 Sedan si può già ordinare e le consegne avranno inizio a settembre. Da subito saranno disponibili i turbo a benzina 1.4 TSI da 140 cavalli dell’esemplare del test (che, quando è richiesta poca potenza, puòdisattivare due dei quattro cilindri per ridurre consumi ed emissioni) e 1.8 da 179 CV, oltre al 2.0 a gasolio da 150 CV. I primi due, già Euro 6, hanno il cambio robotizzato a doppia frizione S tronic, il turbodiesel un manuale a sei marce. In seguito si aggiungeranno il 1.6 TDI (105 CV) e le versioni a trazione integrale, compresa l’esuberante S3 da 300 CV. Oltre all’Esp, ai sette airbag e ai fendinebbia, la Ambition offre di serie gli specchietti elettrici, il tasto per adattare la risposta di motore, cambio e servosterzo allo stile di guida, e l’im – pianto audio da 80 watt con otto diffusori. Ma per gestire quest’ul – timo anche dal volante si debbono aggiungere 200 euro, e per integrarlo col Bluetooth altri 350. All’avviamento emerge dalla plancia lo schermo di 7 pollici del navigatore, un optional da ben 2.675 euro che, comunque, permette anche la connessione a internet per sfruttare le mappe di Google Earth o collegarsi ai principali social network; lo si controlla da una manopola e con una tastiera sul tunnel, un po’ troppo esposte all’azionamento accidentale. Plancia e consolle sono le stesse delle altre A3: ritroviamo quindi materiali e finiture di qualità, e dettagli di un certo pregio come le bocchette d’aerazione (il “clima” è manuale, e per averlo automatico bizona vanno aggiunti 645 euro) che permettono di scegliere tra un flusso d’aria concentrato o diffuso. Non varia nemmeno la posizione di guida – piuttosto bassa e ampiamente regolabile – mentre lo spazio nella zona posteriore non abbonda: il tunnel centrale, assieme al mobiletto fra le poltrone, è un fastidio per l’eventuale quinto passeggero (sfavorito pure dalla conformazione del divano); inoltre, chi supera i 180 cm di statura sfiora il soffitto con la testa perché, in altezza, ci sono 3 cm in meno che nella Sportback. Rispetto alla cinqueporte, però, la Sedan si rifà con il bagagliaio, capace di 425 litri (invece di 380) che salgono a 880 a divano giù; peccato che la botola per gli sci sia optional (185 euro). La precisione dello sterzo va a nozze con il solido assetto della Ambition: le curve si eseguono con precisione e grande margine di sicurezza, e l’auto resta composta pure nelle manovre brusche. Valido il cambio a doppia frizione, tanto fluido e confortevole quando si va a spasso quanto rapido nel caso si vogliano sfruttare le prestazioni. Che non deludono: se si preme a fondo l’acceleratore, il 1.4 esprime una bella grinta già a bassi giri (sottolineata da un rombo gradevole e mai eccessivo) e un allungo adeguato (l’Audi dichiara 8,4 secondi nello “0-100” e ben 217km/hdi punta). Un’altra nota positiva è data dal citato sistema che disabilita due cilindri quando si “va tranquilli”, il cui funzionamento è inavvertibile durante la guida ma evidente nei consumi: pur distanti dai 21,7 chilometri conun litro di benzina omologati, i 16 km/l di media calcolata dal computer di bordo a fine test fanno invidia a una turbodiesel di potenza simile.