«Grazie Roma… e arrivederci ». Divorzio all’ombra della santità «der cuppolone»: Antonelli Venditti divorzia dalla sua Roma. Una rottura più clamorosa di quella con la moglie Simona Izzo, o di uno dei vari passaggi da una casa discografica all’altra. Perché – come si dice – si può cambiare la moglie o addirittura fede,manon la squadra del cuore. Una presa di posizione dura che prende in contropiede la società giallorossa, «questa Roma» presa di mira dal cantautore. Quella degli americani che – si vocifera in città – avrebbe commissionato un altro inno per la squadra. Un altro passo distruttivo nella furia innovatrice che ha già portato alla sostituzione del logo storico della società, più moderno ma troppo “disneya – no”per la maggioranza dei tifosi. «Sinceramente l’inno della Roma mi piacerebbe se lo togliessero, perché non lo trovo più identificativo della squadra che conoscevo io», contrattacca ai pettegolezzi Venditti su “Radio Centro Suono Sport”. Addio dunque a“Roma Roma”– titolo originale “Roma (non si discute si ama)” – colonna sonora dei pre-partita all’Olimpico dal 1974. E a rischio pure “Grazie Roma”, canzone celebrativa del secondo scudetto e da allora di ogni vittoria casalinga? Parole che scatenano il putiferio: da una parte i tifosi arrabbiati che difendono l’aedo dei trionfi giallorossi. Dall’altra parte gli irriducibili che considerato patrimonio del popolo giallorosso – e quindi non più dello stesso Venditti – testo e musica della canzoni care alla Curva Sud. In mezzo appunto il cantautore, spinto da motivi di orgoglio e forse anche economici (i diritti dei sfruttamento dei due testi valgono una fortuna), e spinto a un’immediata precisazione sulle frequenze di “Radio Radio”: «Non posso certo toglierlo io l’inno della Roma », ricorda il 64enne Antonello, «ho solo detto che se gli americani dovessero prendere questa decisione, l’inno resteràcomunque nel cuore della gente». I suoi rapporti con la società, però, sono ai minimi storici dopo l’addio dei Sensi. Una situazione non facile per chi della Roma ha permeato gran parte della propria carriera, dalle notti al Circo Massimo dei primi anni Ottanta fino a “Tradimento e perdono”, dedicata nel 2007 ad Agostino Di Bartolomei. «Io con questa nuova dirigenza ho pagato alcune mie amicizie», denuncia Venditti, «il senso di romanità non c’è più in questa nuova Roma. Sono due anni che sono stato allontanato da Trigoria». Poi il discorso si fa “tecnico”: «Zeman ha avuto ragione in tutto, tanto che anche Andreazzoli alla fine gli ha dato ragione. Zeman ha sbagliato con De Rossi», le parole del cantante legato al boemo sin dalla prima esperienza del tecnico nella Capitale, «Paulinho (finito al Tottenham, ndr)? É un giocatore di Baldini, ora voglio vedere che giocatori ha Sabatini». Unattacco pesante edesplicito alla proprietà americana. Un’uscita indigesta per i tifosi giallorossi affezionati al ricordo dei sacrifici e dei trionfi del grande patron Franco: un popolo insoddisfatto che Venditti potrebbe coalizzare attorno a sé per contestare l’attuale gestione e riprendersi un posto di rilievo nell’universo giallorosso. Con la speranza che l’Antonello capo ultrà non sostituisca il cantautore. Altrimenti, cara Roma, «chi ti griderà sei unica?». Nel frattempo si vocifera già il nuovo inno della Roma dal titolo fatto appositamente per i tifosi della Roma “L’urlo giallorosso”. Di seguito il video del nuovo brano dedicato ai tifosi della Roma.