Non sappiamo se oggi alle 15 Lorenzo sarà sullo schieramento della MotoGP, 12° come prevede il regolamento, visto che giovedì si era guadagnato l’accesso alla Q2, ma sicuramente Jorge ha già vinto la sua sfida. Ferito, spezzato (nella clavicola sinistra, fratturata giovedì), ma non vinto. Quattro Mondiali e un bel conto in banca, non hanno affatto appagato la sua inesauribile voglia di lottare e vincere. Follia Quando ieri mattina si è sparsa la notizia che, dopo l’operazione nella notte a Barcellona con l’applicazione alla clavicola di una placca in titanio fermata da 8 viti, lo spagnolo voleva correre si era pensato alla boutade di qualche buontempone. Tornare? Schierarsi? Una pazzia. Invece Jorge, prima di salire sull’aereo che lo riportava brevemente a casa, aveva espresso la sua volontà di tornare indietro, riparato e impaziente di guidare. Per questo era stata cercata una sala operatoria in zona Assen per l’intervento notturno. Ma senza risultato. Allora, potenza del suddetto conto in banca, è arrivato l’aereo privato, la disponibilità dell’Hospital General de Catalunya dove il dottor Joaquin Rodriguez lo ha operato (in anestesia generale) con l’assistenza dei dottori Ana Carreras, Marcos Cots e Michele Zasa, quest’ultimo della Clinica Mobile. Intervento riuscito, anche se pensare al rientro resta un’ipotesi sospesa tra l’impresa eroica e la follia. Rientro Dopo la sveglia Jorge ha messo una foto sorridente in rete ed è risalito sullo stesso aereo, per rientrare ad Assen quando le qualifiche avevano partorito la prima fila più pazza degli ultimi tempi, con la prima pole di Cal Crutchlow, il secondo tempo di Marc Marquez, fratturato anche lui per un volo al mattino (mignolo mano destra e alluce piede sinistro) e il terzo di Stefan Bradl, primo tedesco in prima fila dal ’98. E giù dal podio della vigilia Valentino Rossi, al miglior piazzamento in prova, ma beffato negli ultimi secondi. Passi Cosa succederà si scoprirà soltanto allo spegnersi del semaforo. La voglia di Jorge non basta, perché questa mattina lo spagnolo dovrà passare l’esame dei medici locali, di solito spietati al limite del sadismo per dare l’o.k.: nel 2000 a Loris Capirossi, che si era rotto 2 dita della mano destra nel warm up, fecero fare le flessioni sulle braccia prima di dare il permesso a correre (e finire sul podio dopo una corsa eroica). Immaginario Corsa o non corsa, Jorge la sua gara l’ha vinta. Ieri si è conquistato definitivamente il rispetto del paddock. Il più impressionato è proprio Crutchlow: «È il mio eroe». L’inglese proverà a tenere a bada Pedrosa e Marquez, avversari di Lorenzo per il Mondiale. E Valentino? Da vero squalo sente l’odore della possibile impresa: anche la vittoria non è utopia. Soprattutto perché i piloti Honda in qualche modo potrebbero essere condizionati dalla giornata di prove di ieri. Al mattino, con la pista che andava asciugandosi, Marquez si è buttato in pista per primo con le gomme da asciutto ed ha fatto un volo terribile. È andata meglio (fisicamente) a Pedrosa. Naufraga la Ducati, con Hayden 10° davanti a Pirro, mentre Iannone (13°) è caduto e Dovizioso (15°) si è fatto notare soprattutto per un calcio a Barbera che lo aveva disturbato in qualifica.