Cesare Prandelli cambia musica. Stasera a Fortaleza c’è la Spagna, che nella località balneare ha già iniziato a “festeggiare” da giorni con concertini, alcool e ragazze. «Se fare sesso significa fare gol, non siamo andati tanto male», scherza Del Bosque per acquietare lo scandalo. Di certo le Furie Rosse cercheranno il risultato a tutti i costi per non finire definitivamente nella bufera. Considerazioni che, insieme alla raffica di infortuni, hanno convinto il nostro ct all’enne – sima variazione sul tema. La strada è quella già battuta della difesa a tre, ma resta piena di incognite perché nemmeno il codice etico negli ultimi tempi aveva spinto Prandelli a mettere in piedi una Nazionale senza Balotelli. Pur senza Mario, i toni più forti restano quelli del bianco e del nero: saranno ben sette infatti gli juventini nell’11 anti Spagna. Con un po’ di Sud (Maggio, De Rossi e Candreva) e il pizzico di provincia del bolognese Gilardino. L’ul – tima volta contro gli spagnoli è finita in tregenda: 4-0 nella finale europea con appena 4 uomini di Conte in campo. Poche settimane prima, però, il tiqui-taca degli uomini di Del Bosque – oggi con Villa e Silva appena favoriti su Soldato e Fabregas («se giocassimo con 10 centrocampisti sarebbe meglio», è la “minac – cia” di Del Bosque) – si era frantumato contro il nostro 3-5-2: 1-1 con un blocco della Signora ben più folto. Mancava solo Barzagli (De Rossi era centrale), che ritorna invece stasera nel repartotipo di Conte: Prandelli punta dunque su una formazione collaudatissima per accordare una difesa troppo stonata finora in Brasile (otto gol subiti). Ma la partita si deciderà soprattutto in mezzo al campo, dove gli azzurri proveranno a intasare l’armonia iberica: quattro uomini in prima battuta con De Rossi a rincorrere tutti e Pirlo – recuperato, ma è comunque pronto Montolivo – a battagliare contro Xavi e Iniesta con in mano la bacchetta da direttore d’orchestra. Poco più avanti – ma giusto sulla carta – Marchisio e Candreva, pronti ad abbassarsi dalla trequarti per mettere gli spagnoli in netta inferiorità. Con in più la possibilità di variare la geometria della squadra giocando con le posizioni di Maggio – arretrabile per ricreare la linea a quattro e per contenere il fenomenale Jordi Alba – e Candreva: sarà il laziale il vero jolly del ct, adattabile anche sulla destra per improvvisare un 4-4-1-1 a partita in corso. All’ormai canonico possesso palla spagnolo, Prandelli opporrà quindi un’Italia camaleontica, aggressiva e pronta a ripartire. E se le Furie Rosse proveranno a suonare la loro consueta sinfonia, gli azzurri scenderanno in campo con l’atteggiamen – to di quelli che il pianoforte lo vogliono traslocare. Nella speranza che ad allietare la serata sia solo il violino di Gila. DIRETTA SU RAI.TV