Tre donne contro Berlusconi. Cinque se contiamo il pm Ilda Boccassini e il gip Cristina Di Censo, che ha rinviato a giudizio il Cav con rito immediato. Partiamo con i giudici a latere, Carmen D’Elia e Orsola De Cristofaro. La prima, nata a Fragagnano (Taranto) 50 anni fa, è in magistratura dal 1991. È arrivata al processo Ruby dopo una carriera in cui si è imbattuta in casi importanti, come quello relativo alla truffa dei derivati contro il Comunedi Milano che nel dicembre scorso ha portato alla condanna di quattro banche (Deutsche Bank, Ubs, Jp Morgan e Depfa Bank) a una pena pecuniaria complessiva di 88 milioni di euro. Il motivo è perché «non sono state sufficientemente chiare e trasparenti nell’informare il contraente pubblico sui rischi relativi ai contratti derivati». Il 22 novembre 2003 era nel collegio della I sezione penale del Tribunale di Milano, quella che condannò l’avvo – cato Cesare Previti a cinque anni nell’ambito del processo Sme. In quel procedimento c’era anche Silvio Berlusconi, ma la sua posizione venne stralciata. Con la collega De Cristofaro è stata anche giudice a latere nel processo contro Pier Paolo Brega Massone, l’ex primario della clinica Santa Rita condannato in primo e secondo grado a 15 anni e mezzo di per aver operato 86 persone con l’unico scopo di aumentare i rimborsi del Servizio sanitario. Sua compagna di viaggio nel processo è stata Orsola De Cristofaro, che in passato ha ricoperto il ruolo di pm e di gip. Cercando notizie su di lei in Internet ci si imbatte nell’accusa di aver partecipato nel 2011 a una manifestazione in occasione dell’inaugura – zione dell’anno giudiziario, quando l’Anm organizzò un sit-in antigovernativo per protestare contro i propositi di riforma giudiziaria. Infine c’è il presidente del collegio, Giulia Turri, da tutti considerata «la tosta », nonostante quel tono di voce quasi sempre pacato. È stata il gip del processo Vallettopoli, che è costato a Fabrizio Corona la condanna a tre anni e otto mesi per estorsione e tentata estorsione. Nel curriculum della Turri c’è anche la lettura della sentenza di due degli assassini del finanziere Gian Mario Roveraro, sequestrato e ucciso nel 2006, condannati all’ergastolo e a 30 anni. Due anni dopo, nel novembre 2008, ha rinviato a giudizio l’avvocato Massimo Maria Berruti nell’ambito di uno stralcio del processo Mediaset. Successivamente, però, l’imputato è stato assolto dai giudici dell’ottava sezione penale.