ROMA – Circa un miliardo di bonus fiscale per facilitare nuove assunzioni sotto i 30 anni mentre ogni intervento sul cuneo fiscale slitta a settembre- ottobre con la definizione della legge di stabilità. Martedì il governo varerà il piano nazionale per il lavoro in tempo utile per portarlo al Consiglio europeo di giovedì. Il premier Enrico Letta, commentando i provvedimenti che il governo si appresta a varare per stimolare l’economia e il mercato del lavoro, ha rimesso al centro dell’azione dell’esecutivo i giovani. «A loro – ha affermato – bisogna ridare quanto è stato tolto in passato, oggi devono diventare la priorità». Ma le risorse sono scarse, anzi ridotte al lumicino, e necessariamente dentro il perimetro del 3% ormai promesso a Bruxelles e a Francoforte in tutte le lingue. Talmente scarse che probabilmente rimarranno fuori anche gli incentivi per trasformare i contratti precari in rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Il miliardo su cui si ragiona dovrebbe arrivare dai soliti fondi strutturali ma non è chiaro se il bonus sarà per un anno o spalmabile più a lungo, e se prevederà una decontribuzione totale o parziale. Sono tutti aspetti sui quali i tecnici di via XX Settembre stanno lavorando in tandem con quelli del Lavoro guidati dal ministro Enrico Giovannini. La decisione di spostare a martedì il pacchetto del lavoro si deve al necessario coinvolgimento del responsabile del Tesoro, Fabrizio Saccomanni, che è dovuto andare all’Ecofin proprio per chiudere in modo definitivo la procedura su deficit eccessivo. Senza contare che domani si svolgerà la ma- Hi tech Ibm, in Italia altri 355 tagli Sindacati sul piede di guerra per l’annuncio di Ibm di tagliare altre 355 persone in Italia. «Allo scopo di garantire la crescita pianificata del valore delle proprie azioni alla Borsa di New York, Ibm avendo l’obiettivo di distribuire un utile di 20 dollari per azione nel 2015, ha deciso di effettuare un’ulteriore riduzione di personale in tutta Europa» ha affermato, in una nota Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Fiom-Cgil del Gruppo Ibm precisando che la multinazionale americana ha annunciato un taglio di 355 dipendenti «nonostante i consistenti utili conseguiti in Italia anche nel 2012, pari a 100 milioni di euro». Il sindacato si rivolge anche al governo affinché «rilanci una forte politica industriale di settore per entrare in una partita che vede oggi l’Europa, e in particolare l’Italia, tagliata fuori dagli investimenti delle multinazionali dell’Ict». Per protestare contro i licenziamenti la Fiom annuncia un presidio a Roma lunedì a piazza San Marco. 46,0 45,6 47,0 47,8 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 46,9 46,9 47,6 46,4 46,4 45,7 45,7 45,9 46,2 46,7 46,8 46 -2,6% +4,2% Fonte: Ocse, Assolombarda D’ARCO La corsa del cuneo fiscale Primo trimestre 2013 Il tasso di disoccupazione in Italia tra gli under 25 41,9% Lavoro Enrico Giovannini Economia Luigi Casero nifestazione unitaria Cgil-Cisl- Uil proprio sul lavoro, dopo la quale si dovrebbe tenere il promesso incontro con Giovannini e lo stesso Letta. I numeri sono quelli che sono e il governo sta ancora cercando una soluzione per rimandare di qualche mese l’aumento dell’Iva mentre per l’Imu ci sono ancora due mesi e mezzo di tempo. Il ministro del Lavoro ha ammesso, da Lussemburgo, di sapere «che dobbiamo ridurre il cuneo fiscale e quindi il costo del lavoro, ma sappiamo anche che questi interventi richiedono ingenti risorse e quindi ne parleremo con la legge di stabilità e non in questo momento ». Gli imprenditori continuano nella loro azione di sostegno al governo ma nelle «retrovie» è palpabile la delusione per una road map troppo timida nella riduzione del costo del lavoro. Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, approva l’operato di Letta ma lo spinge ad accelerare nella propria azione «perché si può e si deve fare di più». Alla ricerca delle risorse nascoste, i tecnici del Tesoro stanno lavorando per limare i trasferimenti alle aziende pubbliche e private (in tutto 30 miliardi di euro) mentre si torna a discutere della delega fiscale per andare a rivedere le 720 agevolazioni ed esenzioni per un totale di oltre 250 miliardi di euro l’anno. «Vogliamo ridurre complessivamente la tassazione sia sul sistema delle imprese sia sui cittadini attraverso una serie di interventi specifici». Così il viceministro all’Economia Luigi Casero ha annunciato anche la ripresa della «discussione della delega fiscale».