ROMA — Delusione per la cronaca dolorosa di Diaz, favorito della prima ora, che torna a casa con 4 premi, di minor peso. Doppia incoronazione, invece, per La migliore offerta di Giuseppe Tornatore. Premiato al box office con 9 milioni di incasso, porta a casa ben sei David di Donatello, fra cui i premi più prestigiosi: miglior film e miglior regia. Giuseppe Tornatore ringrazia commosso, sembrava non aspettarsela questa ennesima vetta nella sua carriera. La verve di Lillo e Greg, a tratti come stupiti del loro ruolo di maestri di cerimonia, per regalare un po’ di leggerezza a un’edizione dei David di Donatello raramente così riflessiva, sobria (pure nel parterre), per la prima volta in prima serata, trasmessa in diretta su Rai 1. Sorprese e delusioni. Fra le prime, i due riconoscimenti a Valerio Mastandrea, miglior attore sia da protagonista (Gli equilibristi) sia da comprimario (Viva la libertà). Incredulo, ha dedicato la vittoria ai suoi registi e al figlio. Margherita Buy ha regalato alla regista Maria Sole Tognazzi la soddisfazione di un premio importante a Viaggio sola, dai buoni riscontri in sala: è lei la miglior attrice protagonista. «Dedico il premio a tutte le donne» s’è commossa l’attrice, che ha ricevuto la statuetta dall’amico Carlo Verdone. Solo un parziale riscatto per il grande escluso Marco Bellocchio: la «sua» Maya Sansa miglior attrice non protagonista per Bella addormentata. Un caloroso applauso s’è levato dalla platea al momento della consegna. Reality si deve accontentare di tre David; Viva la libertà, con Toni Servillo pezzo da novanta su cui in tanti avevano scommesso, di due. A bocca (quasi) asciutta Salvatores e Bertolucci, quest’ultimo accolto però da un’ovazione la mattina al ricevimento del presidente Napolitano al Quirinale. Un incontro più informale del solito. «Le istituzioni devono essere consapevoli di quel che il cinema italiano rappresenta in Italia e nel mondo—ha esortato il presidente —, e della sua funzione storica, nazionale e sociale. Vedo qui una ricchezza di energie e di talenti con una fusione fra le generazioni che mi colpisce. Le competenze e le esigenze del ministro Bray non coincidono sempre con quelle di chi tiene in mano i cordoni della borsa, soprattutto quando nella borsa c’è poco da pescare. Ma senza passione non c’è il cinema, e allora, avanti!». Assist raccolto da Massimo Bray: «Dobbiamo individuare le risorse necessarie per il fondo dello spettacolo, fare sistema, ripartire». Parole cui hanno fatto eco quelle di Vincenzo Cerami, premio speciale alla carriera, affidate alla figlia Aisha, mentre nella cerimonia serale è stato Benigni a omaggiarlo.