Padre Jarek Cielecki non fa una piega quando deve spiegare la piramide valoriale che contraddistingue il traffico di reliquie di Giovanni Paolo II. “Sangue e capelli è prima categoria, perché fa parte di corpo” dice col suo italiano velato di polacco. “Vestiti è seconda categoria, perché tocca suo corpo ma non è corpo”. La cosa davvero importante, è che l’afflato popolare per il Beato Wojtyla trovi lo slancio necessario a un rapido processo di canonizzazione attraverso una capillare campagna in itinere del culto. La scorsa settimana un ciuffo di capelli tagliato a Sua Santità pochi giorni prima della morte ha battuto la Sicilia minore in un tripudio di entusiasmo. Dal paesino vip di Salemi (dove regnò Sgarbi) alla disastrata Termini Imerese, fedeli e autorità hanno omaggiato il reperto nelle mani di Padre Cielecki, che recava con sé anche il quadretto della Vergine cui il papa era devoto fin dal 1948, quando gli venne affidata la parrocchia di Niegowic, la prima. PROPRIO DA LASSÙ viene Cielecki, incaricato dell’ex segretario personale del papa, Stanislaw Dziwisz, di diffondere la venerazione delle reliquie. E lui diffonde con impegno, perché dal 2010 a oggi le diocesi più popolose d’Italia hanno ricevuto visite generose. A Nord, con puntate decise sulla Lombardia: indimenticabile il viaggio di un’ampolla di sangue “portata in bicicletta da un cieco in tandem con un volontario” tra le parrocchie della Valassina. E a Sud, con una Puglia in tiro da Lecce (sala consiliare al completo) a Bari (sindaco Emiliano in testa, messa con benedizione delle donne incinte e coro dei bambini) per scendere in Calabria con un labirintico tour tra Reggio e Corigliano, Isola Capo Rizzuto e Rossano, Soverato e Taureana di Palmi. Tutti in festa per il quadratino di mantella insanguinata nell’at – tentato del 1981, che sarà anche un reliquia di seconda categoria ma fa sempre il suo effetto. Anzi, per dirla tutta, il giro dei beati resti ha attizzato pure le fantasie malvage. Come quando fu organizzato un traffico di santini benedetti da Wojtyla e venduti via web. L’affare ebbe tale risonanza che Slawomir Oder, postulatore della causa di canonizzazione, fu costretto a prender carta e penna per precisare che non esiste un business sulle reliquie benché “come in ogni causa di beatificazione e di canonizzazione, i fedeli hanno la possibilità di esprimere il sostegno alla causa, tra l’altro, attraverso offerte libere”. Dunque i soldi girano, e girano pure i ladri di polli. Un anno fa un sacerdote viaggiava in treno verso Allumiere, nella provincia romana, portando dentro lo zainetto un’opera preziosa: un vangelo in metallo, ornato d’oro, che contiene una bolla di vetro con il sangue del Beato. La Polfer mise a verbale che due in dividui distrassero il pover’uo – mo sottraendogli la borsa, ritrovata infine in un canneto di Cerveteri. Scena quasi biblica, felicemente chiusa dal giro della Ciociaria Nord (Anagni, Piglio, Filettino, Fiuggi, Trevi, Carpineto, Guarcino, Collepardo, Alatri), episodio che rimarrà nei miracoli accessori delle peregrinazioni insieme ad altri memorabili passaggi. Perché don Cielecki non è stato scelto a caso: giornalista, fondatore dell’agen – zia televisiva Vatican News, ex volto di PolSat, ha trovato tanti modi per glorificare la missione. Basta andare su Youtube per trovarlo a fianco del principe Giuseppe Raphael Bossio, cantante e autore lirico che ha dedicato quattro lodi a Wojtyla. NON TUTTI hanno apprezzato. Tra i commenti fioccano frasi rimosse e ordinatissimi “buuu”. Infatti, dopo una celebrazione cantata ai piedi dell’Etna nel 2011, il principe non s’è più visto in giro. In ogni caso, il lavoro non mancherà al talent scout Cielecki: lo scorso aprile Dziwisz ha regalato al Santuario di Collevalenza, vicino Perugia, un pezzo di garza intriso del sangue prelevato durante l’intervento del 1981. E siccome Dziwisz ha avuto in dote la metà del sangue estratto nell’occasione (il resto è rimasto alle suore del Bambin Gesù), chissà quante altre gocce di beatitudine potrà concedere ai fedeli di tutto il pianeta. Promozione live inclusa.