Un lampo acceca gli occhi. La pelle brucia come se stesse prendendo fuoco. E poi il dolore, così forte da stringere la gola in un urlo disperato. Rischia di riportare conseguenze permanenti una donna di 36 anni, incinta, che ieri mattina è stata «sfregiata» con dell’acido davanti all’ospedale di Cuggiono al confine tra le province di Milano e Novara. La donna stava per entrare a piedi nella struttura sanitaria per una visita di controllo quando è stata affiancata da un uomo in sella a uno scooter di grossa cilindrata che le ha puntato contro una bottiglietta di vetro e le ha gettato sul volto un liquido acido e ustionante. Per i carabinieri potrebbe trattarsi di un composto a base di acido muriatico o più probabilmente di soda caustica, in ogni caso la sostanza è stata diluita con acqua. Non era, quindi, in una concentrazione alta. Ma il liquido ha provocato alla vittima ustioni di secondo grado, in particolare vicino all’occhio sinistro. Ferite guaribili in una ventina di giorni ma che, probabilmente, potrebbero lasciare cicatrici permanenti. Un nuovo caso di vittime dell’acido, insomma, dopo quelli dell’avvocatessa 35enne di Pesaro e dell’infermiere romano di 33 anni. Entrambi episodi che, secondo le prime indagini, hanno «moventi » passionali. Ma stavolta la vittima è un’impiegata di un centro commerciale dell’hinterlandmilanese. Italiana, nata nel 1976, da dieci anni convive con un compagno. Da sei settimane è incinta: «Una vita regolare». Per questo i carabinieri di Cuggiono e della compagnia di Legnano, guidati dal capitano Michela Pagliara, sono di fronte a un rompicapo. Chi è l’uomo misterioso fuggito sullo scooter? Per quale motivo ha colpito la 36enne? La sola certezza nelle indagini, per ora, è l’effettiva presenza della moto nella zona certificata dalle riprese di alcune telecamere nei dintorni dell’ospedale. Ma dalle immagini non è ancora stato possibile risalire al numero di targa del mezzo. L’aggressore ha pedinato la donna, che vive poco lontano, fin dall’uscita di casa in auto, ieri intorno alle 8,30, proprio mentre si accingeva a raggiungere l’ospedale in via Baldi a Cuggiono. «Ho parcheggiato la macchina di fronte all’ingresso; sono scesa, ho aperto l’ombrello e stavo per attraversare la strada quando è arrivato lo scooter», ha raccontato la donna ai carabinieri. «Mi ha puntato contro una bottiglia poi ho sentito un grande bruciore al viso». La vittima è stata subito soccorsa da alcuni passanti attirati dalle urla ed è corsa all’interno del pronto soccorso. Erano le 8,52. Dopo una prima visita, durante la quale i medici hanno cerato di eliminare i residui di acido dalla pelle, la paziente è stata trasferita all’ospedale di Legnano per curare l’occhio rimasto lesionato. È stata dimessa nel tardo pomeriggio di ieri con imedici che le hanno diagnosticato ustioni di secondo grado e arrossamenti in particolare nella parte sinistra del volto, intorno all’occhio e sulla palpebra. Il bollettino medico dell’ospedale Civile di Legnano parla di «presenza di lesioni eritemato-vescicolo- edematose all’emivolto sinistro, con importante interessamento edematoso palpebrale dell’occhio sinistro ». Saranno ora tre settimane di cure oculistiche e dermatologiche a scongiurare danni permanenti. «Le lesioni alla pelle somigliano a ustioni solari —racconta chi ha visitato la vittima—. Le ferite non dovrebbero essere troppo profonde». Ascoltata dagli inquirenti la donna ha detto di aver sì visto il viso del suo aggressore, che indossava un casco, ma di non essere riuscita a riconoscerlo. «Non ho idea di chi possa essere. Non ci sono ragioni per quel che è successo», ha detto agli investigatori. I carabinieri stanno scavando nella vita della donna e anche in quella del compagno. La pista di un movente «passionale » o di gelosia—magari anche in relazione alla recente gravidanza — resta al centro dell’indagine. Ma non si esclude il gesto di uno squilibrato.