Le tariffe Rc auto sono diminuite. Anzi no. Scoppia il caso dei prezzi dell’assicurazione base per gli automobilisti dopo un intervento del direttore generale di Ania, l’associazione delle assicurazioni, durante una diretta tv. «Tra settembre 2012 e marzo 2013 il prezzo dell’Rc auto è diminuito del 4,5%. – annuncia Dario Focarelli a Uno Mattina su Rai Uno -. In soldoni da 560 a 535 euro, vale a dire 25 euro a veicolo, che moltiplicato per il numero delle auto arriva a un miliardo, un quarto dell’Imu». Federconsumatori e Adusbef sbottano: «Un dato estremamente positivo e gradito, peccato che non rifletta affatto la realtà del nostro Paese»: secondo l’Osservatorio delle associazioni dei consumatori, le tariffe quest’anno registrano un aumento tra il 4-5%, con «livelli elevatissimi e vergognosi registrati al Sud». I dati dell’Ivass, l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, sembrano confermare questa tesi: non sono dati di sintesi, perché prendono in esame i singoli profili degli assicurati, ma registrano una variazione tra gennaio 2012 e gennaio 2013 che oscilla tra un ribasso minimo di -5,7% (per un diciottenne con auto di 1.300 di cilindrata in classe 14) e un aumento massimo di 16,2% (per una diciottenne nella stessa posizione). Forzando la mano e facendo una media delle medie dei diversi profili presi in esame dall’istituto, si arriva ad un aumento del 4,5% in un anno. Anche l’Istat registra ogni anno le variazioni dei prezzi delle assicurazioni, però prendendo in esame quelle contratte per tutti i mezzi di trasporto: considerando che le auto rappresentano la maggioranza dei veicoli in circolazione, l’Istituto nazionale di statistica parla di un aumento del 4,4%. Chi ha ragione? Bisogna tener conto del fatto che quelli di Istat, Ivass e associazioni di consumatori sono tutti dati annuali, che cioè valutano la differenza di prezzi da un anno, il 2012, all’altro, il 2013. Ania invece si riferisce a un periodo più breve: «Abbiamo le tariffe tra le più alte d’Europa, ed è aumentato l’ammontare dei risarcimenti perché le macchine sono più costose, per cui è aumentato anche il costo dei risarcimenti e il prezzo delle polizze – precisa Focarelli – Nondimeno per effetto della crisi si circola meno e quindi negli ultimi sei mesi c’è una tendenza alla riduzione». Confermando di fatto quanto sostenuto dai consumatori: «E’ risaputo che anche a causa dei costi proibitivi di assicurazioni e carburanti, molti cittadini hanno rinunciato del tutto all’utilizzo della macchina – spiegano Federconsumatori e Adusbef -. Il calo dei premi in questo caso non è dettato dalla sperata diminuzione delle tariffe, bensì da un minore numero di sinistri, e soprattutto da una contrazione del numero di assicurati, che comportano quindi una riduzione delle entrate delle compagnie». Come si abbassano allora in maniera strutturale i prezzi delle Rc auto? Secondo il direttore dell’Ania, «continuando a ridurre gli incidenti, insistendo sulla lotta alle frodi e ragionando sul valore appropriato del risarcimento». In linea, i consumatori propongono un «osservatorio antifrodi», ma insistono: «Ci vogliono anche più trasparenza e competitività».