La fede, l’amore per Chiara e il loro bambino. Il coro in parrocchia, le vacanze al mare, i fine settimana in piscina. E poi l’attaccamento profondo al Papa, prima Benedetto XVI e adesso Francesco, attesi con devozione nelle loro visite nelle parrocchie romane. Appuntamenti ai quali Christian Agostini, 39 anni, guardia giurata dell’Istituto di vigilanza dell’Urbe e collaboratore pontificio, voleva essere sempre presente. Al suo fianco c’erano spesso la moglie e il piccolo fotografati con i Pontefici. Un mondo che sembrava sereno squarciato all’improvviso dalla gelosia, da liti fra le mura domestiche. Qualcosa ha stravolto la vita del vigilante che solo fino a poche settimane fa scrivevamessaggi e poesie romantiche alla sua donna, Chiara Di Vita, 28 anni,maestra, sposata in Campidoglio con rito civile e qualche anno dopo nella parrocchia pontificia di Sant’Anna. Tutto è finito ieri pomeriggio: Agostini l’ha uccisa con un colpo di pistola alla nuca nella sala hobby della loro abitazione in via Aurelia. Poi si è suicidato. In quel momento il bambino — che ha 7 anni — si trovava ancora a scuola e aspettava che il nonno lo andasse a prendere. La guardia non ha lasciato biglietti ma soltanto mercoledì scorso aveva postato su Facebook le ultime foto che non facevano presagire ciò che sarebbe accaduto poche ore più tardi: lui e il figlio sdraiati su un prato con un pallone. A scoprire i corpi, trovati uno accanto all’altro sul pavimento, sono stati gli agenti di una volante avvertiti da un vicino che aveva udito gli spari. Tonfi sordi provenienti dall’appartamento al pianterreno nel complesso residenziale non lontano dalla parrocchia di Nostra Signora di Guadalupe dove la famiglia era ormai di casa. I soccorsi sono stati inutili, marito e moglie erano già morti. Per la polizia quella dell’omicidio- suicidio per gelosia è un’ipotesi attendibile. Unmovente legato a un tarlo inesorabile quanto improvviso che avrebbe innescato il raptus di Agostini forse—ipotizzano ancora gli investigatori— al culmine di un litigio. Contro Chiara, infatti, Christian ha sparato due volte, ma solo uno dei proiettili è andato a segno. Per scoprire perché i rapporti nella coppia si fossero rovinati fino all’epilogo peggiore la Squadra mobile ha acquisito i telefonini di marito e moglie e ascoltato a lungo amici e parenti. Qualcuno avrebbe confermato che Christian era molto geloso. Un’ossessione che potrebbe avergli fatto perdere il controllo dopo settimane di confronti duri con la moglie che, tuttavia, non l’ha mai denunciato per maltrattamenti. Litigate in contraddizione con quanto il vigilante postava sui social network. Immagini di una famiglia felice fra le quali spiccavano quelle degli incontri ravvicinati con Papa Bergoglio subito dopo la sua elezione: il bimbo sorridente fra le braccia del Pontefice e dietro di lui la madre mentre il padre fotografa la scena. E poi ancora un video in omaggio a Papa Ratzinger e altri scatti in piazza San Pietro alternati con quelli di giornate spensierate in spiaggia, sulla neve, a Carnevale. In famiglia, in ufficio e a casa di amici. Momenti spensierati e a tratti emozionanti che stridono con la tragedia avvenuta ieri. Un’altra donna uccisa dal marito guardia giurata dopo Michela Fioretti, assassinata a colpi di pistola meno di due mesi fa ad Acilia, vicino Ostia, da Guglielmo Berettini, tuttora ricoverato in ospedale in gravissime condizioni dopo aver tentato di suicidarsi. «Christian era un ragazzo a posto, un gran lavoratore. Non ha mai avuto rimproveri, nè richiami — raccontano i suoi colleghi dell’Urbe, istituto coinvolto nel 2009 in una serie di proteste per licenziamenti e cambi societari con i dipendenti arrampicati sul Colosseo per diversi giorni —. Anche chi non lo conosceva se lo ricordava perché era un tipo affidabile. Era inconfondibile perché aveva i capelli rossi. Ma di sicuro non abbiamo mai saputo che avesse problemi con la moglie». Sconvolti anche i parenti e i vicini di casa in via Aurelia. Proprio ieri la parrocchia aveva organizzato una processione nel quartiere e alcuni fedeli hanno deviato dal percorso per recarsi davanti all’abitazione della coppia e rendere omaggio a Christian e Chiara. «Non riusciamo a spiegarci cosa sia successo — ricorda un’anziana condomina—. Sembravano così affiatati, sereni. Lui poi appariva sempre molto tranquillo». Invece Agostini covava un segreto che non lo lasciava in pace e che alla fine lo ha spinto a uccidere la moglie.