Ci si vede venerdì », aveva detto mercoledì sera, vigilia del giorno di festa, Ilaria Leone, 19 anni, aiuto cuoca del ristorante «La Gramola» di Castagneto Carducci, a Matteo Gorini, 26 anni, il suo amico pizzaiolo. «Era tranquilla, serena e allegra come sempre», racconta adesso sconvolto Matteo, che è il figlio della titolare. Ilaria lavorava lì da un mese e non ha fatto in tempo neppure a ritirare il suo primo stipendio, perché ieri mattina un operaio, che aveva il compito di ripulire la scarpata dalle erbacce, l’ha trovata morta strozzata nascosta dal fogliame, sotto un albero, in mezzo all’argento degli ulivi, con i pantaloni e gli slip abbassati, lungo il pendio scosceso che si trova in linea d’aria a soli duecento metri dal ristorante di via Marconi. Erano le dieci di mercoledì sera, quando Ilaria Leone ha finito di pulire le cucine del ristorante. «Non aveva né macchina né motorino», dice Matteo. Per andare al lavoro la mattina prendeva il pullman, mentre la sera per tornare a casa, dalla madre Rosaria e dal fratello Mattia, a Donoratico, la frazione marina a sei chilometri da Castagneto Carducci, si faceva accompagnare da qualche amico. Era piena di amici, Ilaria Leone, 245 solo su Facebook, molti dei quali per tutto il giorno, ieri, sono stati sentiti in caserma dai carabinieri del colonnello Massimiliano Della Gala, comandante provinciale di Livorno. «Era una ragazza solare, altruista, mai triste per niente », ricorda ancora Matteo Gorini, il pizzaiolo. Qualcuno però mercoledì notte ha trovato la forza di ucciderla amani nude, strangolandola dopo una lite, forse anche un tentativo di violenza (lo dimostrano varie ecchimosi trovate sul pube). «Delitto d’impeto», secondo gli inquirenti, ma molto di più si potrà dire dopo l’autopsia in programma stamane. Uscita dal ristorante ha acceso il telefonino, ha parlato con un’amica, ha fumato una sigaretta e poi s’è incamminata al buio lungo la strada sterrata che scende verso gli uliveti da sogno della Maremma livornese. Dove andava, Ilaria? Chi stava aspettando a quell’ora? La comunità di Castagneto è attonita. Novemila anime senza mai un problema, «l’ultima morte violenta che abbiamo avuto risaliva alla seconda guerra mondiale — dice il vicesindaco Roberto Callaioli —. Non riusciamo a capacitarci di quanto è successo, finora certe tragedie non ci avevano mai neppure sfiorato e adesso invece siamo finiti al centro del dramma, senza neanche una spiegazione ». Gli investigatori, coordinati dal pm Fiorenza Marrara, stanno già studiando il traffico telefonico delle ultime ore. E le impronte rinvenute sul luogo del ritrovamento: i segni sul corpo di Ilaria, le tracce eventuali sotto le unghie. Neanche l’ipotesi della violenza di gruppo viene del tutto scartata. I genitori della ragazza non hanno saputo indicare se la figlia avesse un fidanzato. Non ce n’è traccia neppure nei racconti forniti dagli amici della comitiva di Donoratico, per il momento. L’assessore ai servizi sociali di Castagneto, Antonella Orsini dice che in passato la famiglia di Ilaria aveva beneficiato dei contributi previsti dal comune per le famiglie bisognose: i genitori, infatti, sono separati emamma Rosaria si arrangia con i lavori stagionali, come tanti del resto in questa zona che vive perlopiù di turismo, con ristoranti e alberghi che si popolano prevalentemente d’estate, quando la Costa degli Etruschi raddoppia e anzi triplica d’improvviso i suoi abitanti. Non è chiaro come il corpo di Ilaria sia finito in mezzo agli ulivi: difficile che la ragazza abbia deciso di appartarsi tra quelle piante con qualcuno, il sospetto degli inquirenti è piuttosto che la lite e l’omicidio siano avvenuti a bordo di una macchina ferma lì nei pressi e che l’assassino abbia pensato poi di sbarazzarsi del cadavere gettandolo nella scarpata. Non ci sono segni di lacci sul collo della vittima: il killer ha agito a mani nude. Con un odio e una rabbia che Ilaria di certo non meritava.