Meno male che alla fine il governo ha incassato la fiducia del Senato. Senza quei 233 voti favorevoli alla nascita del governo Letta, la giornata di ieri non sarebbe stata diversa da quelle che hanno preceduto la nascita dell’esecutivo. Con Pd e Pdl su fronti contrapposti, impegnati da mattina a sera a scambiarsi «cortesie» su quello che rischia di diventare il terreno di scontro per il resto della legislatura: il destino dell’Imu. Ad accendere la miccia, le parole con le quali Dario Franceschini, ministro dei Rapporti con il Parlamento (Pd), ha depotenziato la portata dell’annuncio del giorno precedente sullo «stop ai pagamenti di giugno sulla prima casa» ad opera di Letta. «L’Imu non sarà tolta, ci sarà una proroga per la rata di giugno », precisa Franceschini scatendando l’ira di Berlusconi e del Pdl. «Non potremmo essere parte di un governo che non attuasse l’abrogazione dell’Imu 2013 e la restituzione dell’Imu 2012», avverte l’ex premier dando fuoco alle polveri. FALCHI PD IN AZIONE La sortita di Franceschini fa immediatamente alzare la tensione nella maggioranza. E questo mentre a Palazzo Madama, dopo il via libera della Camera, è in corso il dibattito sulla fiducia al governo. «Sull’Imu Letta chiarisca le intenzioni del governo in sede di replica al Senato prima del voto di fiducia », intima Altero Matteoli (Pdl). A complicare le cose ci si mette anche Graziano Delrio, ministro degli Affari regionali: «L’Imu sarà sospesa per la rata di giugno con l’impegno ad alleggerirla, soprattutto peri menoabbienti». Sospesa, dunque, non abolita. E casomai diminuita per le categorie più bisognose. Come da programma elettorale di Pier Luigi Bersani. Ce n’è abbastanza per far esplodere il caso. Berlusconi, arrivando al Senato per la fiducia al governo, cerca di smorzare i toni dicendosi «certo sia sull’abrogazione per il futuro, che sulla restituzione» di quanto versato dagli italiani nel 2012. Altrimenti, avverte, il Pdl non potrà «essere parte del governo », né potrebbe «sostenerlo dall’esterno. Abbiamo preso questo impegno con i nostri elettori e vorremmo mantenerlo». «Sull’Imu non si tratta e non si torna indietro. Per noi valgono soltanto le parole del presidente Letta », rincara la dose Renato Brunetta, capo gruppo del Pdl a Montecitorio. In realtà, il presidente del Consiglio in Aula non fa cenno all’imposta sulla casa, limitandosi ad affermare che «sui temi spinosi vale il discorso di ieri (martedì, ndr) pronunciato di fronte al Parlamento ». Meno enigramtico della mattina è il solito Franceschini, che conversando con i giornalisti a Palazzo Madama precisa che il pagamento di giugno sarà bloccato «entro pochi giorni» in attesa di un provvedimento «strutturale» destinato ad affrontare «il problema del destino dell’Imu». Nel frattempo l’Aula del Senato vota la fiducia al governo con 233 sì, 59 no (M5S e Sel) e 18 astenuti (la Lega incluso l’ex ministro dell’Econo – mia, Giulio Tremonti). Che è successo? Semplice, spiega Matteoli, «l’Imu sulla prima casa non si paga più. Altrimenti non avrei votato la fiducia». E le parole di Franceschini? «È venuto da me a dire che i giornalisti avevano interpretato male.Mi hacercato subito».Parole che lasciano intendere come tra Pd e Pdl l’accordo di massima sull’Imu sia stato raggiunto solo a livello verbale, con rassicurazioni sulla volontà di arrivare in futuro all’abolizione dell’imposta. ALFANO RASSICURA Finché non saranno indicate con precisione le coperture, insomma, è difficile che da parte pd arrivino posizioni più nette. L’impegno verbale, tuttavia, ci sarebbe. Almeno questo è quello che fanno sapere dal Pdl. Angelino Alfano, vicepremier e ministro dell’Interno, ostenta sicurezza: «C’è un fatto oggettivo, a giugno l’Imu non si pagherà». La questione «non è mai stata in dubbio». Al punto che non c’è nessun timore sull’eventuale rialzo dell’importo da chiedere agli italiani a dicembre: «No, affatto. L’Imu non si pagherà né a giugno, né più avanti». Fatto sta che ieri i falchi del Pd, spalleggiati da Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, secondo cui «non va bene l’idea che si abolisca tout court l’Imu sulla prima casa», hanno rialzato la testa. Per Stefano Fassina, «il governo Letta non è il governo del Pdl. Sull’Imu è necessario un compromesso ». «Nessun compromesso», chiude le porte Brunetta, che invita il collega a «non confondere i suoi desideri con la realtà». Ma Fassina non demorde e replica ad Alfano: «Il Pdl non ha la maggioranza per l’Imu». E in serata, dalle telecamere di Otto emezzo, Delrio lancia un altro sasso nello stagno: «Nel programma illustrato alle Camere dal premier Letta la restituzione dell’Imu non è prevista»