Con un solo risultato a disposizione, la vittoria, il Novara si presenta all’Euganeo per confermarsi squadra da…esportazione. Imbattuti in trasferta nel 2013, gli azzurri nelle 8 gare esterne disputate hanno conquistato 20 punti e nelle ultime tra hanno realizzato 13 gol vincendo con Varese (2-0), Cittadella (6-2) e Livorno (3-1). Anche in terra veneta il Novara vuole confermarsi “capolista”
del girone di ritorno dove ha conquistato 39 punti con 12 vittorie, 3 pareggi e 2 sole sconfitte in 17 gare disputate. Tante le assenze, alle quali si è aggiunta quella dell’attaccante Mehmeti (ginocchio). L’allenatore Alfredo Aglietti , però, non cerca alibi e neppure scusanti. Nella lista dei convocati tornano il centrocampista Parravicini e l’attaccante Baclet . Stagione finita anzitempo per il fantasista transalpino Lepiller , non ha recuperato il difensore centrale Ludi , che potrebbe essere pronto per la penultima gara casalinga di questo campionato, sabato prossimo al “Piola” con il Bari. Ancora out il mediano Barusso , l’esterno sinistro Alhassan e il portiere Kosicky , in panchina ci sarà ancora una volta il più giovane di tutta la squadra, Lorenzo Montipò (classe 1996).
LA RICARICA Il trainer di San Giovanni Valdarno mette in risalto come il match con i biancoscudati rappresenti per il Novara un passaggio significativo nella volata conclusiva della regular season: «Ci apprestiamo a vivere un finale di campionato importante, abbiamo interrotto la nostra serie positiva più per situazioni contingenti che per nostri demeriti. Il Padova è una squadra solida e quadrata, subisce pochi gol e punta molto sulle giocate individuali.
Hanno un trequartista atipico come Zé Eduardo , forte fisicamente e bravo negli inserimenti, ma normale dal punto di vista tecnico. Mi aspetto una partita tirata ma dobbiamo preoccuparci più di noi stessi che degli altri. Certamente che per vincere a Padova dobbiamo disputare una gara perfetta».
LA FORMA Una sfida che è stata preparata nei minimi dettagli con una settimana completa di lavoro: «Qualche calciatore non è al top, è un momento in cui la stanchezza comincia a farsi sentire, ma sono convinto che questo gruppo abbia voglia di sorprendere e dare il massimo per inseguire un obiettivo che non dipende solamente da noi. Non è detto che facendo dodici punti in quattro partite riusciremo a salvare i playoff. Se si faranno bene, altrimenti applaudiremo le prime tre che saranno state brave a salire direttamente. La partita di Padova potrebbe avere risvolti interessanti ai fini della classifica e non solamente per noi e per il Padova». Sulla condizione della squadra: «Siamo un po’ contati, ma non abbiamo mai pianto per i nostri problemi e non lo faremo adesso. Abbiamo vissuto altri momenti di difficoltà ma li abbiamo anche superati brillantemente, dispongo di una rosa sufficientemente ampia per affrontare ogni impegno al massimo. Tutti devono stringere i denti, è importante in questo momento del campionato, anche chi non ha i 90 minuti nelle gambe, deve dare il massimo almeno per un’ora e dimostrare che siamo più che mai vivi e decisi a giocarci le nostre chances fino in fondo come è giusto che sia». (OPTA)