E’ il suo primo derby in panchina, il suo ultimo derby da celibe. All’andata, infatti, Antonio Conte era nel box. E quando affronterà il Torino nella prossima stagione, avrà la fede al dito. Gliela avrà infilata Elisabetta Muscarello, sua compagna da nove anni, mamma di Vittoria e… poco appassionata di calcio, anche se un non confermato gossip cittadino la vuole proveniente da una famiglia granata, il che – fosse vero – renderebbe la vigilia del derby ancora più gustosa. Una cosa tipo: «Ciao amore, ti batto e poi ti sposo».
CONTRATTO Di sicuro, Conte potrebbe dirle: «Amore, prima vinco lo scudetto, poi ti sposo», visto che la data è stata già fissata (10 giugno) a stagione ampiamente conclusa e con il ritiro ancora lontano:
Il vero top player di Conte si chiama Elisabetta
tutto il tempo, insomma, di organizzare il viaggio di nozze. Sì, è pur sempre tempo di calciomercato, ma ci penseranno Marotta e Paratici, Conte potrà godersi la suatop player , che non può essere inclusa nella rosa juventina, ma ha dato pure lei il suo contributo ai successi delle ultime due stagioni. E, dopo tutto, potrebbe trattare con Marotta dei bonus per la sopportazione del suo Antonio, che quando le cose non vanno per il verso giusto tende a essere piuttosto nervosetto. E lui stesso aveva ammesso, proprio a Tuttosport , che il grande rimorso che gli provoca la professione di allenatore è quello di non poter dedicare abbastanza tempo alla futura moglie e alla figlia: «Il calcio è abbastanza totalizzante per me, a volte ci penso ventiquattr’ore su ventiquattro».
MISSIONE Non a caso, in una vecchia intervista, alla domanda «Cosa ha rappresentato il calcio per la vostra famiglia?», lei rispondeva in un modo significativo: «Uno sport che da tale è diventato quasi una missione». L’aveva capito subito, Elisabetta, che si metteva insieme a qualcuno che prendeva le cose piuttosto sul serio. E ha anche capito che certe cose vanno prese con ironia. Raccontano infatti che l’affascinante compagna di Conte sia stata una delle prime a giocare con il tormentone di Crozza, quell’ormai celeberrimo «agghiaggiande» con il quale lo ha spesso martellato durante il periodo della squalifica. Un periodo non facile per uno con il temperamento dell’allenatore bianconero che, comunque, aveva trovato il modo di scherzarci sopra proprio grazie all’ironia della moglie: «Ha anche pensato di mettere una panchina in casa per farmi sfogare: almeno così potevo litigare con qualcuno».
NATURA D’altra parte, girano sicuramente più partite che film nel dvd di casa, dove Conte studia e ristudia gli avversari e la sua stessa squadra. «Antonio dedica spesso il suo tempo libero al calcio, segue le altre squadre ed oltre al calcio nazionale si interessa anche a quello internazionale. Per il resto amiamo la tranquillità ed essendo spesso in giro cerchiamo di goderci, nel tempo libero, la nostra casa il più possibile». Insomma, il calcio è piuttosto invadente in casa Conte-Muscarello, ma lei lo sapeva fin dall’inizio, perché Antonio lo conosce da un bel po’ di tempo. Il destino li fa incrociare quando Conte sbarca a Torino: sono vicini di casa, lui ha 22 anni, lei 15. La scintilla, tuttavia, scocca molto tempo dopo: i due si mettono insieme nove anni fa e nel 2007 nasce Vittoria, un nome tutt’altro che casuale. «Il mio compagno ha un carattere di natura forte e vincente. E queste qualità si esaltano e si riflettono perfettamente nel lavoro che svolge».
SCETTRO Ma non crediate che in casa sia Conte a dirigere la famiglia, come succede a Vinovo con la squadra. «Io a casa non faccio niente, comanda lei e io volentieri cedo lo scettro. Ho al mio fianco una grande donna che cerca sempre di capirmi», ha spiegato Conte al settimanale “Chi”. Come dire: dietro un grande allenatore c’è sempre una grande donna. Grande e paziente.