Attesa spasmodica in tutta la Svizzera tedesca: il Basilea allenato da Murat Yakin sfida stasera il favoritissimo Chelsea, campione d’Europa uscente, nell’andata delle semifinali di Europa League con l’obiettivo di diventare la prima squadra elvetica a disputare una finale di un’eurocoppa. I renani hanno già eliminato una squadra londinese (il Tottenham, ai rigori) nel turno precedente e proveranno a concedere un clamoroso bis. Da notare che le due squadre si affrontano per la prima volta in una gara ufficiale.
IMBATTUTI Il Basilea è imbattuto in casa da 6 partite, dall’inizio della fase a gironi (4 vittorie e 2 pareggi), dove ha una media di due gol a partita in questa edizione dell’Europa League. I rossoblù si fanno forti, anche, di una curiosa statistica. Nell’unico precedente del Chelsea contro una squadra svizzera, i Blues sono
stati eliminati dal San Gallo al primo turno della Coppa Uefa 2000-01: vittoria per 1-0 a Stamford Bridge e sconfitta per 2-0 all’Hardturm di Zurigo. Un giovane John Terry aveva assistito dalla panchina a quella partita, che la stessa stampa inglese definì “il miracolo di San Gallo”.
L’ESEMPIO SAN GALLO Nessuno avrebbe mai scommesso un franco sui verdi della Svizzera orientale al momento del sorteggio con la corazzata londinese, in cui militavano giocatori del calibro di Ruud Gullit e Gianluca Vialli , che nel 1998 aveva vinto la Coppa delle Coppe e nel 2000 raggiunto i quarti di Champions League, fermata soltanto dal Barcellona. Il San Gallo sembrava rappresentare una semplice formalità.
SEICENTO A UNO Rinsaldate dalla vittoria per 1-0 all’andata a Stamford Bridge, le certezze del Chelsea andarono in frantumi al ritorno. La formazione elvetica, quotata dal quotidiano inglese The Times 600-1, ribaltò ogni pronostico. Nei primi 45 minuti della sfida di ritorno, il Chelsea fu sorpreso dal ritmo frenetico imposto dai padroni di casa. «Fu incredibile – ricorda Marcel Koller , l’allora tecnico della squadra svizzera adesso al timone della Nazionale austriaca – Dissi ai ragazzi prima della partita che non dovevamo segnare due gol nei primi 10 minuti. Avevamo tutta la partita per ribaltare la qualificazione». Un appello rimasto inascoltato, vista la partenza sprint dei suoi, a segno con Sascha Müller e Charles Amoah nei primi 35’.
IL PERDENTE RANIERI Il Chelsea era alle prese con i suoi problemi. Il tecnico romano Claudio Ranieri , perdente di lusso, si era insediato sulla panchina a cavallo delle due gare. Il cammino del San Gallo, per la cronaca, si interruppe al secondo turno per mano del Bruges, complice un gol nel recupero. L’anno seguente, la formazione elvetica raggiunse la stessa fase del torneo. Da allora, però, manca sulla scena continentale. Tuttavia, il ricordo della serata in cui eliminò il Chelsea vivrà a lungo nella memoria del club. Riusciranno gli attuali campioni di Svizzera a ripetere l’impresa? In casa rossoblù tutti pensano (e sperano…) di sì.
CORSA AI 3 TROFEI Dal canto suo il Chelsea vuole proseguire la corsa per diventare una delle pochissime squadre (fra cui la Juventus) a vincere i tre principali trofei continentali. Fernando Torres , bomber spagnolo dei Blues , ha sensazioni positive: «Abbiamo una squadra giovane e dobbiamo imparare a vincere: l’Europa League potrebbe essere un buon modo per iniziare».
IL 7-0 DEL BENFICA L’altra semifinale (sempre andata) di stasera è Fenerbahçe-Benfica: mentre la squadra turca sogna di raggiungere la sua prima finale europea, quella portoghese spera in un risultato simile a quello dell’unico confronto diretto precedente. Le squadre si sono incontrate al primo turno di Coppa dei Campioni 1975-76 e il Benfica di Mario Wilson si impose con un 7-1 complessivo. La sconfitta per 7-0 nella gara d’andata a Lisbona (17 settembre 1975) resta la più pesante mai subita dal Fenerbahçe nelle competizioni Uefa. Ecco perché oggi i gialloblù del tecnico Kocaman faranno di tutto per vendicare quella vergognosa sconfitta che rappresenta la pagina più nera della loro storia internazionale.
DUE TRIPLETTE La partita d’andata era la prima del Benfica dopo la partenza del mitico Eusebio . Il mozambicano di padre cinese Shéu Han (oggi segretario delle Aquile biancorosse) festeggiò l’esordio nelle competizioni Uefa sbloccando le marcature e aprendo la strada alle triplette di Nené e Rui Jordão . R. C.