Dopo Marco Fassone, Marco Branca. Gli ultras dell’Inter a distanza di quattro giorni dalla prima contestazione alla dirigenza (e in particolare al dg con trascorsi juventini), messa in atto prima della semifinale contro la Roma, sono tornati a colpire nei minuti precedenti al fischio di inizio della partita di ieri. Questa volta nel mirino il dt Branca, colpevole – non solo per i tifosi… – di campagne acquisti tutt’altro che entusiasmanti: “Visto che la situazione è sotto gli occhi di tutti… ci sorgono spontanei e legittimi dubbi – hanno scritto nel mega striscione apparso in Curva Nord -: ma almeno una bozza di sto progetto l’avete buttata giù? In tutto questo il sig. Branca è esente da colpe?”. E come accaduto mercoledì (quando oltre al pensiero contro la società – “Fine stagione… tempo di bilanci e conclusioni. Cominciamo oggi: per questo quali sono le spiegazioni?” – e la gigantografia della foto di Fassone con in mano la maglia con su scritto “meglio un anno senza tituli che una vita da ridiculi”) sono partiti scroscianti gli applausi di tutto lo stadio, ieri per la verità alquanto vuoto (42.572 gli spettatori ufficiali, circa 35.000 i presenti in virtù delle defezioni di migliaia di abbonati).
BERSAGLI CHIARI Ormai è evidente come la tifoseria organizzata nerazzurra abbia perso la pazienza verso una società che da quando se ne sono andati allenatori autoritari come Mancini e Mourinho, ha più volte sbandato, perdendo la strada maestra. Errori di mercato, ma anche nella gestione quotidiana di quasi tutte le componenti del club. Mercoledì, ricordiamo, gli ultras avevano anche sottolineato: «Con tutto il rispetto che gli possiamo portare… Siamo arrivati al punto che ci deve difendere Paolo Bonolis. Fate voi». Tornando a Branca, il suo nome è stato più volte messo al centro della rivoluzione che Moratti starebbe pensando di attuare a fine stagione. Di nomi per rimpiazzarlo ne sono stati fatti diversi (in primis Sartori, ds del Chievo), ma in verità a Branca potrebbe essere data un’ulteriore possibilità, visto che il dt sta lavorando da mesi al mercato della prossima stagione (già cinque gli acquisti). Chi rischia di più, si sa, sono il medico sociale e il responsabile dei preparatori atletici.