CATANIA. «È una gara importante anche per la classifica. La partita d’andata l’abbiamo tutti ben chiara in testa, non c’è stato bisogno di ricordarla». Così RolandoMaran , tecnico del Catania, alla vigilia del derby di Sicilia, in programma oggi pomeriggio. La grande sfida con i cugini del Palermo è giunta all’84ª edizione e propone ruoli invertiti rispetto a quanto visto negli ultimi anni. La leadership regionale è, infatti, saldamente in mano al Catania, forte di ben 19 punti in più rispetto al Palermo
che, però, si impose all’andata per 3-1. Oggi i rossazzurri proveranno a vendicarsi e magari dare il colpo decisivo, per la retrocessione in Serie B, ai rosanero di Sannino. Prevendita sostenuta, venduti oltre 7mila biglietti, che assommati ai circa 9mila abbonati fanno non meno di 16mila spettatori sugli spalti del Massimino. Seicento dei quali saranno di fede palermitana. Rolando Maran punta a battere in un colpo solo il record di punti ottenuti in un campionato di Serie A (48) e ad eguagliare quello di successi interni stagionali (11). «Sappiamo quanto tenga la nostra gente a questa partita – ha spiegato l’allenatore del Catania – il bagno di folla nell’allenamento di giovedì a Torre del Grifo lo ha confermato. Il calore dei tifosi è fondamentale, soprattutto in un incontro del genere. Sono sicuro che la spinta dagli spalti si avvertirà. Probabilmente – ha avvertito Maran – i rosanero stanno vivendo il loro momento migliore in questa annata, ma a noi deve importare poco. Cercheremo di proporre il calcio che conosciamo, restando compatti e propositivi. Avere un buon approccio alla gara, stavolta più che mai, sarà determinante. L’Europa League? Meno partite restano e più diventa difficile, ma conserviamo la voglia di giocarci le nostre carte sino in fondo».
DERBY IN PANCA Un derby nel derby, quello che vedrà da un lato Maran (che in settimana è stato nominato dalla Lega di Serie A migliore allenatore di febbraio) e dall’altro Sannino , protagonisti della staffetta sulla panchina del Varese che li ha lanciati in A. «Ha dimostrato di essere un buon allenatore – ha affermato il tecnico del Catania -. Stiamo parlando di un tecnico che lavora bene e l’assenza di Miccoli sarà colmata con sostituti altrettanto motivati».
TOCCA A BELLUSCI Il Catania dovrebbe puntare sul 4-3-3. Infortunato Alvarez , nel ruolo di terzino destro ci sarà Bellusci , con Legrottaglie e Spolli al centro della difesa e Marchese a sinistra. A centrocampo torna Almiron , che chiuderà il terzetto con Izco e Lodi (in gol all’andata). In avanti Maran dovrebbe proporre il tridente titolare, quello con Barrientos a destra, Bergessio al centro eGomez a sinistra.
PALERMO. Un paio di tifosi a caccia di autografi e foto, uno striscione criptico fuori dallo stadio («Derby: acceso in campo, spento sugli spalti»), una lunga scritta a terra davanti all’ingresso principale del Barbera per ricordare ai giocatori l’importanza della partita. Vigilia di derby moscia a Palermo, del resto i giocatori non avevano bisogno di altre raccomandazioni: tutti sanno quanto vale la partita con i rossazzurri per i tifosi e tutti faranno il massimo per ricevere una festa al ritorno da Catania. «Giovedì abbiamo capito quanto ci tengano – dice Giuseppe Sannino -. Sono venuti in tanti all’allenamento,
adesso il loro cuore batterà per noi e noi dobbiamo fare il massimo per regalargli un sorriso».
QUESTIONE SICILIANA C’è la questione “siciliana” in ballo (a Catania vogliono vendicare la sconfitta dell’andata), ma prima di tutto per il Palermo c’è la classifica. Derby o non derby – a sei partite dalla fine – per i rosanero è obbligatorio fare punti, altrimenti la corsa salvezza rischierebbe di complicarsi ulteriormente. «Andiamo a Catania proprio con questa intenzione – chiarisce Sannino -. Vogliamo muovere la classifica per far sì che la prossima settimana sia ancora importante per noi. Fino a cinque domeniche fa ci davano per morti, siamo stati bravi a riaccendere la fiammella della speranza, ora faremo di tutto per tenerla viva». L’ambiente sarà ostile, il Catania non farà sconti, ma per il Palermo non è una novità: nelle ultime cinque “gite” dalla parte opposta della Sicilia i rosanero non hanno raccolto mai un punto. «Questi numeri me li ha ricordati Benussi – racconta Sannino -. Sappiamo che il Catania lotta per l’Europa, che il mio amico Maran ha fatto un grandissimo lavoro. Sappiamo anche che noi siamo in corsa per la salvezza, ma di sicuro non ci sentiamo vittime sacrificali. Siamo convinti di potere fare la nostra partita, i nostri avversari per batterci dovranno soffrire».
DUBBIO ILICIC Miccoli non c’è, Ilicic è stato convocato ma non è sicuro di giocare (se lo sloveno ce la fa, tandem con Boselli , altrimenti coppia argentina Boselli- Dybala ), ma Sannino non si scompone. Anzi dimostra una fiducia smisurata nella sua squadra, che del resto è reduce da tre risultati utili di fila. «Se giochiamo come abbiamo fatto nelle ultime partite, possiamo fare bene. L’importante è non perdere equilibrio come è successo a tratti con il Bologna». La testa torna a sette giorni fa, a quella partita maledetta con gli emiliani che è diventata anche teatro di scontro con la classe arbitrale. «Gli errori possono farli tutti – fa notare Sannino -. Io ho grande stima dei nostri arbitri, per questo è meglio pensare a quello che succede in campo». A Catania anche a quello che succederà attorno: il cima sarà effervescente, il Massimino all’inizio sarà tappezzato di tante “B” per il Palermo. «Lo so che troveremo ventimila persone che ci grideranno di andare in Serie B, ma noi dobbiamo pensare solo a noi stessi, dobbiamo giocare con intelligenza. Cosa faccio in caso di vittoria? Niente, Aronica invece non avrà bisogno di tornare a Palermo per fare il bagno in mare. Se vinceremo, lo getteremo in acqua a Catania…».