TORINO. Contro il terzo migliore attacco del campionato, posizione che la Fiorentina condivide con il Napoli, la difesa del Torino è di nuovo chiamata agli straordinari per arginare le bocche di fuoco viola. La salvezza passa prima di tutto dal non subire gol e oggi pomeriggio al Franchi Ogbonna e compagni dovranno superarsi per tenere inviolata la porta granata. Soprattutto l’azzurro, ancora alla
ricerca di se stesso dopo l’intervento chirurgico e il lungo recupero, sarà atteso da una prova d’orgoglio: dimostrare che sta tornando a essere un pilastro della difesa, fiore all’occhiello della rosa granata finito nel mirino di parecchi club, pure stranieri, e non la brutta copia che domenica scorsa contro la Roma il figlio di Sir Alex Ferguson , in tribuna all’Olimpico, ha visto perdersi Osvaldo , lasciandolo libero di insaccare di testa.
DETERMINANTE E vero che Ogbonna si è giustificato sottolineando come l’attaccante ha commesso un mezzo fallo nei suoi confronti ma quella contro la Roma è soltanto l’ultima leggerezza che va ad allungare la serie di errori a Cagliari, Parma e Bologna. Per questo motivo, nelle sei giornate che ancora restano di campionato Obgonna deve cambiare il trend e ritornare a essere determinante davanti alla porta di Jean Françoise Gillet . Sarà un caso ma, numeri alla mano, il rientro del difensore dopo l’infortunio è coinciso con un momento negativo per il reparto arretrato, che ha iniziato a soffrire e a soccombere: da quando è tornato il Torino ha disputato otto partite nelle quali ha subito 18 reti, vale a dire una media di 2,25 reti a partita, quando nelle 24 giornate precedenti ne aveva
Chiamato a una prova d’orgoglio dopo troppi errori
incassate appena 27, con una media di 1,12 gol a gara, praticamente la metà.
RODAGGIO Comprensibile che a Ogbonna servisse un po’ di rodaggio dopo lo stop, ma a livello fisico il difensore ha recuperato del tutto, tanto che i parametri della reattività muscolare sono addirittura migliori che prima dell’infortunio e della prolungata inattività. Allora il difensore deve ritrovare soprattutto la concentrazione per riacquistare l’autorevolezza della regia nel reparto arretrato, come conferma un grande ex, Ciccio Graziani : «Deve compiere il salto di qualità, possiede enormi potenzialità ma deve crescere nel carattere. Non è più un giovane emergente, ma per diventare un vero leader deve essere più autoritario e presente nella fase difensiva, parlare ai compagni e imporsi».
SOSTITUTO E’ dunque una questione di carattere e di responsabilità, anche se Ogbonna in un certo senso paga l’inserimento in difesa di Guillermo Rodriguez , l’uomo che lo ha sostituito e che ha un po’ cambiato i connotati del reparto, non facendo rimpiangere la lunga assenza dell’Angelo azzurro. Con l’uruguaiano in campo il pacchetto arretrato granata sembra più bloccato rispetto a quando è schierato Ogbonna, sicuramente meno elegante e meno propenso a far ripartire il gioco, ma leggermente più solido e compatto davanti a Gillet. Per tornare a essere un valore aggiunto del Torino e trascinare i granata a una tranquilla salvezza Ogbonna deve oggi imporsi contro Cuadrado e compagni.