NAPOLI. «Guardate, ero meno teso prima della gara con il Milan, perché il Cagliari rappresenta un grande pericolo. Per questo chiedo al pubblico di darci ancora più forza: ora contano solo i punti e dobbiamo superare quest’altro ostacolo», la bottiglietta d’acqua quasi trema sul tavolo dove Mazzarri appoggia le braccia inquiete del pre-partita. «Sarà una gara dura, difficilissima. Il Cagliari nel girone di ritorno – fa notare il tecnico – ha fatto due punti più di noi, ha perso solo una volta (con il Bologna),
sono in forma e liberi nella mente perché già salvi. Ecco perché è un avversario pericolosissimo. Poi, il Milan ha un calendario facilissimo, per cui ci sarà da lottare fino alla fine». Qualcuno potrebbe pensare che la cautela di Mazzarri sia un’esagerazione, alla luce dei punti in più del Napoli in classifica rispetto agli avversari. Magari lo sarà e l’allenatore calca la mano nel caricare la sfida, ben sapendo che la sua squadra non ha uno spessore caratteriale marcato e talvolta è venuta meno sul rettilineo finale. Probabilmente la memoria torna a Napoli-Catania dello scorso anno, un pari che ancora brucia nella mancata qualificazione Champions. Quest’anno il rischio si rinnova all’indomani del pareggio del Meazza che potrebbe indurre qualche calciatore azzurro a pensare che con 4 punti di vantaggio a sei turni dal termine, il Napoli abbia vinto il duello nella corsa al secondo posto. «Spero che i miei calciatori non caschino in questo tranello – avverte – e farò capire loro che questa partita è più difficile di quella giocata col Milan». Mazzarri avrà lavorato a lungo sulla mente della squadra nel corso della settimana in cui ha preparato il match sapendo di non avere due pezzi da novanta in difesa: De Sanctis e Campagnarosono squalificati. Con Rosati in porta, all’esordio al San Paolo in campionato e il rientro di Gamberini che non ha lo stesso dinamismo dell’argentino, è impensabile che possano esserci altre novità. Sarebbe un rischio, non di natura tecnica ma psicologica, perché potrebbe passare il messaggio di una gara morbida, così tanto da permettersi anche
un largo turn over. «La formazione? Sarà quella che vedrete in campo». Ma il gruppo vincente non va cambiato, nemmeno nel modo di giocare. Il Napoli proverà ad aggredire il Cagliari dal primo minuto, lanciando gli esterni nella profondità, oppure con gli inserimenti feroci di Hamsik e Dzemaili , mezzale sistemate sulla stessa linea, così come il tecnico ha spiegato ieri a chi non aveva ancora intuito l’evoluzione del 3-4-1-2 nel più efficace 3-5-1-1.
CAVANI NON SI DISTRAE Aggredire il Cagliari per sbloccare in fretta il risultato. Dici “gol” e arriva nella mente Cavani , sempre più assediato dalle voci relative all’interesse nutrito dai grandi club. Ieri il Daily Mail ha rivelato di una clamorosa offerta del Manchester City all’entourage del Matador : contratto quinquennale da 15 milioni a stagione. Una proposta che non si può rifiutare, tanto da diventare il giocatore più pagato della Premier League. Ma l’ostacolo resta la clausola rescissoria: il City vorrebbe uno sconto che il Napoli non gli concederà. «E’ abituato a queste pressioni: si allena al massimo e vuole raggiungere in fretta il secondo posto», Mazzarri racconta di un Matador carico, nonostante le due gare all’asciutto che non gli hanno permesso di staccare il ticket dei 100 gol con il Napoli. Gliene mancano tre e proverà a farli tutti oggi, al Cagliari che non gli ispira grande ottimismo. In 11 confronti diretti ha segnato solo 4 gol, due dei quali in maglia azzurra (doppietta il 20 marzo di due anni fa) e negli ultimi due confronti non è stato schierato d titolare. All’Is Arenas, gara d’andata (0-1), era assente per squalifica, mentre nella scorsa stagione era in panchina in quel match che finì 6-3. Era il 9 marzo, di venerdì, vigilia della trasferta a Londra per Chelsea-Napoli. Quell’incrocio con i sardi determinò l’uscita degli azzurri dalla Champions, quest’anno potrebbe sancirne il ritorno.