Sedicimila biglietti venduti fino a ieri mattina, entusiasmo alle stelle, come se improvvisamente il Palermo lottasse per la Champions. Trentamila o forse di più, saranno davvero in tanti quelli che all’ora di pranzo proveranno a spingere il Palermo verso la terza vittoria di fila, che poi sarebbe un altro passo verso il paradiso. Che non è l’Europa come negli anni scorsi, ma la salvezza. Volevano una bolgia i giocatori e l’appello della squadra è stato raccolto dai tifosi, che nei giorni scorsi si sono messi in coda per acquistare un tagliando di una partita che vale una stagione. Il «Barbera» oggi ribollirà d’entusiasmo, il colpo d’occhio sarà importante come mai era successo quest’anno. Nemmeno contro la Juventus e il Milan, partite che di solito fanno segnare l’esaurito. «Io sono emozionato, perché non ho mai giocato davanti a tutta quella gente – dice Giuseppe Sannino -. I ragazzi hanno avuto il merito di accendere questa scintilla, la gente di Palermo ci è venuta subito dietro. Però non possiamo dire che sicuramente andrà tutto bene. La partita più difficile è sempre quella che verrà. Di certo c’è che i palermitani hanno già fatto fin troppo, se hanno questa voglia è perché sanno che è stato un anno particolare e che adesso potrebbe accadere qualcosa di importante».

CONTINUITA’ Bisogna dare continuità alle due vittorie con Roma e Sampdoria per sperare. Dunque, bisogna battere il Bologna. I tifosi ci credono, in tanti ieri – dopo pranzo – hanno aspettato che i giocatori uscissero dallo stadio per incoraggiarli, per spronarli verso un’altra impresa. Qualcuno con Sannino s’è spinto anche oltre. «Dobbiamo vincere con il Bologna, ma soprattutto a Catania e poi con la Juventus. Non ci dobbiamo fermare più», il messaggio recapitato a Sannino prima che il tecnico imboccasse il viale per la solita corsetta post allenamento. «Beh, mi accontento di vincere con il Bologna», il commento lapidario di Sannino. «E non sarà facile – continua l’allenatore rosanero – perché la classifica dice che il Bologna ha dieci punti in più del Palermo e che quindi 

«Siamo in crescita ma non abbiamo ancora fatto niente. Con il Bologna dobbiamo ribaltare il pronostico. Adesso si ragiona da team»

i nostri avversari sono favoriti. Noi dovremo cercare di ribaltare il pronostico». Pretattica, Sannino sa che il Palermo ha ritrovato la rotta e che adesso può giocarsela con chiunque. La squadra ci crede, in allenamento si percepisce che adesso il Palermo è un gruppo vero, che sa quello che vuole e che è pronto a «battagliare» fino alla fine. «Quello che è stato fatto è ormai archiviato, quello che conta è quello che dobbiamo fare – osserva Sannino. In questa settimana i ragazzi mi hanno fatto capire tanto, l’importante è che in campo non si abbia l’arroganza di considerarsi superiore a chi ci sta di fronte. Noi dobbiamo farci accompagnare sempre dal dubbio, dobbiamo sapere da dove arriviamo e cosa dobbiamo fare. Certezze possiamo averle solo alla fine della partita».
SCELTE Può scegliere Sannino stavolta, nella lista dei 24 convocati è stato inserito anche Abel Hernandez , che torna a riassaporare il clima di un ritiro pre partita dopo quasi sette mesi. «Lo portiamo giusto per farlo stare con noi», spiega Sannino. Poi ci sono tutti gli altri: da Ilicic Miccoli , fino ai difensori goleador. «La crescita di questa squadra è sotto gli occhi di tutti – fa notare Sannino – ma finora non abbiamo fatto niente. Se il campionato finisse adesso, il Palermo sarebbe retrocesso. Nella corsa salvezza il Siena è più avanti perché ha gli scontri diretti a favore e questo calendario spezzettato non mi piace. Se noi però continuiamo sul percorso che abbiamo intrapreso, possiamo centrare qualcosa di inimmaginabile. In noi adesso è cambiata la consapevolezza, si ragiona da squadra. I meriti di quello che sta succedendo sono dei ragazzi, io li sto solo guidando. È come se giocassi con loro. La visita al Santuario di Santa Rosalia? Avrei voluto che non si sapesse niente, in ogni caso Santa Rosalia ha altro a cui pensare. C’è gente che è più in difficoltà del Palermo».