Alessio Cerci e Francesco Totti . Le analogie: la romanità innanzitutto. La Roma, certo. La capacità di fare cose inaspettate con un pallone tra i piedi, proibite ai più e soprattutto belle. Le differenze: beh quelle sono davvero parecchie, Cerci converrà. A suo favore ci sono undici anni di età, mica pochi. L’altro però ha segnato 210 gol in più in serie A, ovvero 227. Soprattutto ha segnato un’epoca e non solo a Roma. Totti per stessa ammissione del rivale di giornata: «E’ un simbolo come giocatore e come uomo». Cerci, più modestamente, può essere il simbolo del Toro di stagione. Divertente e un po’ sprecone. Capace di grandi acuti e di improvvisi cali di tensione. Positivo, comunque. E non sempre gli era accaduto negli ultimi anni. A Cerci, come al Toro.

GAP RIDOTTO D’altronde senza l’inventiva di Cerci quella granata rimane una squadra in possesso di una precisa identità, ma prevedibile e un po’ monotona. E’ il ragazzo di Valmontone ad accendere la fantasia e i compagni. Mentre senza Totti la Roma semplicemente non è. Questo direbbe ogni tifoso giallorosso. Poi, va da sé, a trentasei anni il Pupone deve essere gestito, concetto ben chiaro ad Aurelio Andreazzoli . E qui si arriva alla parte interessante del discorso, per il Toro s’intende. Oggi Totti dovrebbe essere preservato in vista del ritorno di coppa Italia con l’Inter. Match che vale una finale, l’orizzonte massimo di stagione per i giallorossi. Quelli del Toro non spaziano tanto in là. Si pensa alla salvezza da conquistare possibilmente oggi. Anche perché il Siena ha accorciato le distanza, che resta rassicurante a patto di non concedersi cali di tensione.
CALO DI TENSIONE Totti o non Totti a dare retta ai bookmakers la Roma è leggermente favorita (il 2 è pagato attorno al 2,30, mentre la vittoria del Toro è sul 2,90), anche perché l’attacco non si presenta male comunque: Lamela-Osvaldo-Destro . Proprio il romano esiliato sotto la Mole potrebbe però ribaltare i pronostici. Se sarà il vero Cerci. Perché il punto è che da quando è tornato dall’esperienza azzurra l’ex giallorosso sembra essere rientrato nei ranghi. Appena sufficiente la sua prova con il Napoli e tutto sommato ci poteva stare, perché la prima volta in Nazionale a livello nervoso si paga soprattutto quando rientri

L’ammissione: «Francesco è un simbolo, io un giorno vorrei tornare in giallorosso». Ma non è un obiettivo della Roma, mentre Ogbonna…

nella quotidianità. A Bologna, però, si pensava di rivedere il miglior Cerci, invece a presentarsi è stato quello indolente di inizio stagione, restio ad inseguire l’avversario al punto da far sembrare un gigante il piccolo Morleo . Imbastire processi sarebbe profondamente sbagliato, però è chiaro che in questo finale di stagione Cerci deve tornare a fare la differenza, pena il rientro nei ranghi. Proprio Totti, un maestro di longevità, deve essere la sua stella cometa. Un esempio di continuità di rendimento che a trentasei anni suonati si giustifica non solo con la classe, ma soprattutto con l’applicazione, l’umiltà che mai sconfina in modestia.
IL NEMICO Dubitiamo ad esempio che Totti avrebbe dichiarato, come invece ha fatto Cerci proprio in Nazionale, i suoi sogni di trasferimento: «Una parte del mio cuore è rimasta a Roma visto che lì sono nato calcisticamente parlando. Sarebbe bello tornare a giocare in giallorosso, perché rimane sempre la squadra del mio cuore». Nulla di male, per carità. Se non segnalasse una mancanza di sensibilità per i propri colori (e tifosi) del momento. Insomma, Cerci può crescere ancora, in tutti i sensi. Limitandoci al terreno a lui più congeniale, quello di gioco, può farlo dando appunto continuità alle proprie prestazioni. Un grande match contro la sua ex squadra lo renderebbe ancora più caro alla gente del Toro, visto che il suo diretto dirimpettaio sarà quel Federico Balzaretti a cui ancora oggi viene imputato il trasferimento alla Juve, maturato nei giorni del fallimento della società retta da Francesco Cimminelli .
IL PRESCELTO Quanto al futuro di Cerci, certezze assolute non ce ne sono, tranne sul fatto che non rientra nei piani della coppia Baldini-Sabatini . A differenza di Angelo Ogbonna , la cui situazione è invece seguita con grande attenzione dalla dirigenza giallorossa. Ma questi sono argomenti che Urbano Cairorimanda a salvezza conquistata. Una vittoria sulla Roma renderebbe tutto più attuale fin da questa sera. Senza Totti e con il vero Cerci non è una prospettiva fantasiosa.