L’oro, le agguerrite fan che si fanno chiamare Pistorians, hanno salutato la notizia come una vittoria: l’Alta Corte di Pretoria ha concesso a Oscar Pistorius, accusato di aver assassinato la fidanzata Reeva Steenkamp lo scorso 14 febbraio, la possibilità di lasciare il Sudafrica per gareggiare. “Restiamo positive e appoggiamo il nostro ragazzo, perché alla fine la giustizia prevarrà”, ha scritto Lizzle sull’hashtag #Pistorians che, nato subito dopo l’arresto del Biade Runner, raggruppa supporter da tutto il mondo, sempre pronte a difendere l’uomo che il prossimo 4 giugno sarà processato per omicidio premeditato: rischia il carcere a vita. «Trovo che la decisione del magistrato di non restituire al ricorrente il passaporto sia stata sbagliata», ha detto il giudice Bert Barn nello spiegare la scelta di accogliere il ricorso. Ma non sono pochi coloro che hanno sollevato più di un dubbio per la magnanimità che avrebbe dimostrato la corte. Soprattutto testinmonianze che hanno dipinto “La cosa più veloce su nessuna gamba”, come era stato ribattezzato Pistorius, in maniera assai diversa dall’atleta capace di battere il destino ( all mesi gli erano state amputate le gambe sotto le ginocchia, per una grave malformazione) e arrivare a gareggiare all’Olimpiade di Londra nei 400 me tri contro velocisti normodotati. I quotidiani sudafricani lo hanno descritto come un “paranoico” e un “amante delle armi”, ricordando diversi precedenti. Come quando, al ritorno dai Giochi di Londra, scoprendo un tradimento dell’allora fidanzata, minacciò il rivale «di spaccargli le gambe», venendo denunciato; o come quando un’altra ex aveva promesso di rivelare a tutti «come Pistorius tratta le donne». È stato ricordato anche un precedente arresto per aver colpito con la porta di casa una ragazza che si era presentata al suo indirizzo senza essere stata invitata. Ci sono poi i vicini di casa che hanno riferito di «urla e grida» provenienti dell’abitazione di Pistorius giorni prima del delitto. Tutti dettagli che IL 4 GIUGNO rendono difficile per gli SAURA SUL inquirenti credere al tragico incidente: l’aver scambiato ,a fidanzata per un ladro introdottosi nottetempo in casa e aver quindi esploso quattro colpi dalla sua pistola verso la porta del bagno, da cui, secondo la testimonianza di Pistorius, provenivano i rumori sospetti. Ma, dall’altra parte, famiglia e conoscenti non smettono di descrivere un uomo distrutto dal dolore. «Parla spesso di Reeva e chiede che si preghi per lei e la sua famiglia», ha detto alla Bbc Mike Azzie, uno dei suoi migliori amici. II pronunciamento della Corte, spiegano i legali dell’atleta, potrebbe offrire Pistorius la possibilità di superare il dramma. Ma è proprio la richiesta di potersi muovere liberamente e riavere le chiavi della villa dove si è consumata la tragedia, come se nulla fosse successo, a suscitare critiche. «Non si tratta di andare in vacanza a Mauritius, ma di assicurarsi un reddito», aveva spiegato uno dei legali. E infatti i giudici hanno precisato che Pistorius dovrà chiedere l’autorizzazione per ogni viaggio fornendo l’itinerario con una settimana di anticipo e restituendo il passato al massimo 24 ore dopo il rientro in però tornare a riempire gli stadi di atletica e, soprattutto, possa far ripartire i generosi contratti pubblicitari stimati in oltre 1,5 milioni di euro l’anno, è però ancora tutto da dimostrare. Ha spiegato, ancora alla Bbc, Peet van Zyl, il suo agente: «La voglia di allenarsi dipende da lui». Non è tutto. Perché per partecipare ai Gala di atletica leggera (quelli che prevedono premi in denaro) bisogna essere invitati e molti organizzatori si stanno tirando indietro, imbarazzati dalla presenza in pista di uomo che non rappresenta più il simbolo di una riscossa, ma l’assassino di una donna che su Twitter si descriveva così: “Modella, cover girl, concorrente del Tropika Island o f Treasure [un reality della Tv sudafricana, ndr], laureata in legge, figlia di Dio”.