La foto di Chi non mente: sono proprio i neoeletti deputati «cittadini» del Movimento Cinque stelle i commensali attovagliati al ristorante della Camera. Altro che mensa dei dipendenti e pranzo al sacco: vuoi mettere l’ebbrezza di gustare i privilegi della tanto «odiata casta»? Essere serviti dai camerieri in livrea e guanti bianchi, assaggiare le prelibatezze riservate ai deputati e servite in piatti di porcellana con lo stemma del Palazzo del potere? I grillini che gridano allo spreco di carta e di soldi pubblici ci sono cascati, come onorevoli qualsiasi: sono andati, hanno magnato, hanno pagato il conto con la tessera parlamentareepoi magaridirannopure che è stato per vedere dove intervenireconla scurenonappena riusciranno ad avere l’incarico da questore. Incarico di cui ilM5Sha proprio fame, perché li fa sentire «nella stanza dei bottoni». Ma per ottenerlo la pattuglia di Beppe Grillo dovrà vedersela con gli altri partiti, Pd in testa, che non sembra intenzionato a cedere, se non in cambio di un sì alla fiducia. Oggi ci sarà un altro incontro con gli sherpa di Bersani, ma i grillini assicurano: «Non scenderemo a patti». La loro strategia è chiara, trasmessa in streaming nell’ennesima riunione convocata dai capigruppo. Una conferenza stampa dove le domande dei cronisti sono bandite, praticamente un monologo dei Cinque stelle, roba mai vista. La capogruppo, Roberta Lombardi, ha illustrato le richieste: vicepresidenza delle Camere, incarichi di questori e segretari d’Aula e soprattutto la presidenza della Commissione sui servizi segreti (Copasir) per «rendicontare anche le caramelle». Vengono presentati i candidati: il 26enne di Pomigliano, Luigi Di Maio, per fare il vice di Laura Boldrini; Laura Castelli, che si definisce «mangiatrice di bilanci» per il ruolo da questore, mentre Riccardo Nuti viene eletto vicepresidente dei deputati. Al Senato il M5S indica Laura Bottici per il ruolo di questore e Orellana alla vicepresidenza. Intanto Grillo, domani, salirà al Colle con i capigruppo e con il guru Casaleggio. La prima battaglia tra Bersani e Grillo si gioca a distanza proprio su questoterreno. Incassata a sorpresa l’incrinatura del suo schieramento sul voto per Grasso, il papa genovese ha reagito immediatamente facendo sapere, per bocca dei suoi spin doctor, Martinelli e Messora, che Bersani non avrà mai il voto di fiducia del movimento, nemmeno nelcaso ne dovesse adottare il programma e «camminare sui ceci». Invece si potrebbe discutere di un governo di personalità terze,promossodal Colle. Il governo del Presidente. Nessun appoggio ai partiti, assicura il comico, soprattutto alla luce di quanto denunciato dalla capogruppo Roberta Lombardi: i posti fissi per i trombati illustri. «Ecco cosa succede alla Camera con due questori del Pdl e uno del Pd. Ci sono persone che, pur non avendo fatto il concorso per lavorare nel pubblico impiego, hanno diritto a una strana specie di posto fisso». Lombardi cita, tra gli altri, «gli ex parlamentari Giorgio Stracquadanio, Rino Piscitello e Roberto Rao, ma anche deputati in carica come Sestino Giacomoni o addirittura il sottosegretario all’Eco – nomia Gianfranco Polillo», per concludere che solo dando un questore al M5S «questa prassi, iniziata nel 1993 e ormai consolidata, può finalmente cessare».