Nel nuovo film di Edoardo Leo, Buongiorno papà, veste i panni di uno sciupafemmine incallito che bel giorno si ritrova alle prese con una figlia sedicenne della quale ignorava totalmente l’esistenza e con la quale non mancheranno scontri e incomprensioni. Niente di più lontano da Raoul Bova che a Vero, in occasione della conferenza stampa di presentazione della sua nuova pellicola, racconta alcuni aspetti del suo rapporto con i due figli Alessandro Leon e Francesco, e ci svela quali speranze ripongano in loro lui Andrea, il personaggio che interpreti nel film Buongiorno papi), scopre di avere una figlia che gli stravolge l’esistenza. La tua vita, invece, com’è cambiata da quando sei diventato padre? «La paternità, inevitabilmente, mi ha cambiato la vita. Il mio primo figlio è arrivato in un periodo in cui già da tempo stavo cercando di mettere un po’ di equilibrio nella mia esistenza. Una fase in cui ero passato dall’essere un ragazzo a un uomo alla ricerca della donna giusta, che poi finalmente ho trovato. Quando sono arrivati, i nostri figli hanno cambiato completamente le nostre prospettive. Questo perché, inevitabilmente, quando diventi genitore, non sei più al cento della tua vita, ma al tuo posto ci sono tua moglie e i tuoi figli». «Nascondevo ogni difetto, sbagliando)) Sei un “padre-amico”? «Nel film direi che è più “grande” la figlia del padre, mentre nella realtà, ovviamente, le cose sono ben diverse. Inizialmente, pensavo di propormi ai miei figli come una figura perfetta, quella di un uomo senza difetti, nascondendo tutte le mie incertezze e le mie insicurezze. Soltanto poi mi sono reso conto che tutto questo non pagava affatto, arrivando alla conclusione che uno debba essere sempre sincero con i propri figli, dando loro la possibilità di parlarti e di confrontarsi con te in qualsiasi momento». Solitamente in televisione ti assegnano ruoli da eroe positivo, mentre al cinema ti si vede sempre più spesso alle prese con personaggi immaturi. Secondo te, come mai? «In genere, non è che venga scritto un determinato copione sulla base dell’attore che reciterà il molo di uno dei protagonisti. Per il resto, non so perché mi propongano parti di questo tipo. Quel che è certo, a proposito del concetto di immaturità, è che il personaggio di Buongiorno papà affronta un passaggio molto bello a livello caratteriale, trasformandosi in un uomo positivo. Un cambiamento che contribuisce a rendere la sceneggiatura di Edoardo Leo molto interessante». Che effetto ti fa interpretare personaggi lontani da come tu sei nella vita reale? «Mi piace la dissacrazione di figure come quella dell’uomo perfetto, del bravo padre, e via dicendo. Essendo io un attore, mi piace fare delle cose completamente diverse da come sono fatto realmente». «Sarò nel film per la Tv Angeli» Visto il periodo non certo facile che stiamo vivendo, da genitore in che cosa riponi le tue speranze? «Continuo a sperare che i miei figli possano essere sempre felici e indipendenti, in Italia oppure all’estero. Spero possano trovare una loro strada, anche a livello intemazionale, diventando a tutti gli effetti cittadini del mondo». Che cosa, invece, ti spaventa maggiormente? «Ci sono tante cose che mi spaventano, ma spero che loro abbiano sempre la possibilità di potersi difendere da tutto. Ecco la cosa che mi preme di più. I miei figli, un po’ come tutti, affronteranno inevitabilmente una serie di problemi, e credo sia giusto così. Ma potranno contare in ogni momento sul sostegno del loro papà». Tornando alla sfera professionale, a breve ti rivedremo su Canale 5 nella seconda stagione di Come un delfino. «Ancora non si sa la data precisa, ma dovrebbe andare in onda il prossimo aprile». Altri progetti professionali all’orizzonte? «Reciterò in un film per il piccolo schermo che s’intitola Angeli. Per l’occasione, interpreterò un angelo che farà di tutto per diventare un uomo»