Penelope Nannini è rock, come si addice alla figlia di un ’ex ragazzaccia toscana che per averla ha sfidato ogni luogo comune. La piccola salta sullo scivolo con lo stesso piglio di quando mamma Gianna si agita sul palco di un concerto, ed è abbigliata proprio come la madre: giacca a vento verde, super sportiva, sneakers ai piedi, calzoni. Gianna, va ammesso, con la sua grinta anche ai giardinetti è uno schiaffo vivente a tutti coloro che l ’avevano criticata per la scelta di mettere al mondo un figlio all’età record di 56 anni. Eccola, infatti, “dare la birra” a molte mammine ventenni, pronta a sollevare come se nulla fosse la sua piccina, che a 2 anni non ha certo più il peso piuma di una neonata. «A stare dietro a Penelope consumo un sacco di energie. Passano le ore senza che me ne renda conto. Mi dimentico di tutto, anche di mangiare», aveva raccontato la rock star, appena avuta la bimba, per poi negare le ipotesi di strane “magie” per riuscire a realizzare il suo sogno di maternità tardiva. «Ho fatto una cura contro l ’infertilità per rimanere incinta. Niente bombe ormonali. E scientificamente provato che fare un figlio dopo i cinquan tan n i fa bene: aiuta il ricambio delle cellule. Mi è pure migliorato il fisico», ha detto. E a proposito delle difficoltà nel conciliare l ’impegno della maternità con la carriera di artista: «Forse una mamma che nella vita ha raggiunto quello che voleva può dare qualcosa in più a un figlio. Non è detto che una donna di una certa età debba essere per forza una cattiva madre. Anche essere troppo giovani può costituire un problema. Bisogna aspettare, vedere come crescono i figli. Se è stato sbagliato lo si può dire solo dopo», ha dichiarato. Il suo Inno alla vita in giro per l’italia Per il momento, anche questi nostri scatti sono tutti a suo favore. E la carriera da cantante non ha minimamente risentito del tempo sottratto per fare la mamma. Il 12 aprile, da Roma, partirà il suo InnoTour, un lungo, lunghissimo giro di concerti che la porterà in tutto il Paese. Questo nuovo progetto discografico della cantatrice senese è un vero e proprio inno alla vita, come la Nannini stessa ha dichiarato in una nota stampa: «Inno è stato scelto perché è una celebrazione della vita. L’amore è come la vita: nasce, muore e rinasce. È un omaggio al nostro Paese che sta passando un periodo difficile». È anche amica di Giulia Bongiorno L’istinto vitale decisamente non manca e non è mai mancato a Gianna, che, figlia di un noto imprenditore dolciario di Siena, si ribellò alla volontà patema, che la voleva inchiodata alla ditta di famiglia, per andare a Milano a fare la cantante. «Ti chiamerò Penelope perché mi hai aspettato tanto prima di nascere. Hai aspettato che fossi pronta», aveva scritto Gianna alla figlia che portava in grembo, in. una lettera aperta. Oggi la Nannini spesso si confronta con un’altra madre “tosta” e single, l’amica avvocato Giulia Bongiorno, che ha avuto il figlio lan giusto pochi mesi dopo di lei. Spesso le si intercetta insieme sedute di fronte a un tè freddo (entrambe salutiste!), che parlano fitto fitto, i loro bimbi in braccio, asciugando nasini e aggiustando mollette, come due mamme qualunque. «Nessuna patente per farei genitori» «Io non capisco», scriveva la rocker in un altro passo della lettera aperta alla sua bambina, «come sia possibile che per guidare la macchina o la barca serva un attestato di idoneità, mentre per essere genitori no. Si va forse incontro a minori responsabilità? Io la patente l ’ho presa, perché negli anni ho imparato a vivere e ad amare». Lei di sicuro non “indottrinerà” la sua Penelope, anche perché il suo passato da ragazza libera e anticonformista la scherma, almeno in teoria, contro tentazioni conservatrici. «I miei non hanno riconosciuto che cantavo bene neanche quando ho fatto America», ha raccontato, «dove c ’era un vibratore in copertina». Con i genitori, poi, era divisa anche dalle idee politiche, molto diverse: il padre dell’artista era liberale e repubblicano. Lei, invece, ha spiegato: «Io facevo la femminista. Ero anarchica. Frequentavo Lotta Continua». E da ragazzina, Gianna era, parole sue, “una vera rompipalle” : «Sempre ragazzi attorno, l ’importante era non seguire la morale comune. Ho avuto otto uomini contemporaneamente». Un giorno, proprio come il fratello Alessandro, pilota di Fonnula 1. ha raccolto le sue cose e ha fatto le valigie: «Dissi alla mamma: vado a Milano e non torno più. Cominciai a fare provini. Mi ascoltavano e dicevano: “Questa ha qualcosa, forse” . Però niente. Finché trovai Mara Maionchi che si mise a piangere mentre cantavo ». Con la sua Penelope è instancabile Chissà se ora, ritrovatasi dall’altra parte della barricata, Gianna saprà affrontare le contestazioni di Penelope. Intanto, per arginarle sul nascere e dimostrarle che ci si può divertire alla grande anche con mamma, lei ci gioca, instancabile, persino salendo in piedi sull’altalena! Dopo queste ore all’aperto, u n ’amica le raggiunge e insieme il terzetto si dirige verso casa. La Nannini vuole che sua figlia, che ovviamente non conosce il padre biologico, cresca con molti riferimenti affettivi intorno, e non senta in alcun modo come un peso il fatto di avere una mamma non più giovanissima. Del resto, lei ha un “fisico bestiale” : da sempre, pratica molto sport e gli effetti si vedono. Tutto sembra fuorché una donna alla vigilia dei sessant’anni, che compirà nel 2014. Incominciamo a sospettare che la meravigliosa creatura che cantava in una sua canzone non sia un su: amore, ma proprio lei!