Due «agende» aspettano inesorabili il nuovo Papa. Una legata alla cronaca, perché l’esistenza del Vicario di Cristo è scandita dall’inizio da una serie di appuntamenti, molti nel contesto dell’Anno della fede proclamato da Benedetto XVI: è l’agenda – termine latino, significa semplicemente «cose da fare» – più facile da gestire. Un’altra invece è più complessa e in essa vanno inseriti i gravi fatti emersi negli ultimi anni di Ratzinger, che ruotano attorno al governo della Chiesa, o i delicati dilemmi morali che interessano milioni di credenti. Vi rientrano cioè vicende come i furti di carte dall’appartamento pontificio, le trame attorno allo Ior (la banca vaticana), la mancata riconciliazione con i lefebvriani; ma anche lo scandalo dei preti pedofili e questioni sempre di attualità come la tutela della vita umana e la bioetica. Vediamo nel dettaglio le date più importanti, intrecciate, delle due «agende». Dal momento in cui accetta l’incarico il Papa eletto può firmare decreti, promulgare leggi. E già nella pienezza dei poteri. Fino al 7 aprile (prima domenica dopo Pasqua), o poco dopo, alloggerà nella residenza Santa Marta (che ha accolto i cardinali in Conclave), perché l’appartamento pontificio non è ancora pronto, a causa di lavori di ristrutturazione. «Anche Benedetto XVI è rimasto a Santa Marta per un po’», conferma don Juanco Silvestre, docente di Teologia liturgica alla Pontificia Università della Santa Croce e consultore dell’Ufficio per le celebrazioni. Su un portachiavi verde smaltato ce una scritta: D.S.M., Domus Sanctae Martae, e un numero: 201. E la chiave che introduce alla suite che ospiterà il Papa. La prima domenica dopo l ’elezione, il neo Papa celebra la Messa solenne di inizio ministero, sul sagrato della Basilica di San Pietro. Prima della Messa, con i Patriarchi delle Chiese orientali, si reca a pregare sulla tomba di Pietro. Lì gli viene imposto il Pallio (panno di stoffa con le cinque croci rosse del Buon Pastore) e consegnato l’Anello del Pescatore. Poi esce in processione sul sagrato: sarà il suo primo bagno di folla e pronuncerà un’omelia che, in pratica, illustra il programma del suo pontificato. Domenica 24 marzo, festa delle Palme, in piazza San Pietro ci sarà il primo, festoso e gioioso appuntamento con i giovani, in particolare i partecipanti al Meeting internazionale per la giustizia sociale. LA PACE È UNA NECESSITÀ Giovedì 28 marzo invierà la consueta Lettera del Giovedì Santo ai sacerdoti di tutto il mondo. C’è attesa per vedere quale sarà il compito che il nuovo Papa indicherà ai preti e ai consacrati, a fronte degli scandali e della crisi di vocazioni. Venerdì 29 marzo parteciperà alla sua prima Via Crucis fino al Colosseo: porterà la Croce e inviterà tutti gli uomini a fare penitenza e a convertirsi. Ci sarà un forte richiamo alla Chiesa per quel rinnovamento spirituale da molti atteso. Domenica 31 marzo, festa di Pasqua, davanti a decine di migliaia di fedeli e pellegrini che avranno invaso Roma per vedere il successore di Pietro e ascoltare la sua voce, il Papa pronuncerà un discorso fondamentale nell’Anno della fede, sulla Risurrezione come evento centrale nella vita dei cristiani. Giovedì 11 aprile, a 50 anni dalla Pacem in Terris di Giovanni XXIII, invierà un messaggio sulla perenne necessità della pace tra gli uomini e le nazioni. Inviterà anche alla coesistenza pacifica tra fedi diverse, pensando a situazioni esplosive come quella della Nigeria, teatro di sanguinosi attentati contro i cristiani. Il ricordo per il beato Roncalli sarà rinnovato il 3 giugno, a 50 anni dalla morte. Martedì 16 aprile, giorno in cui Ratzinger compie 86 anni, il Papa eletto potrebbe andare a Castel Gandolfo a fargli gli auguri, ma in forma strettamente privata e lontano dalle telecamere. «Questo perché», spiega don Silvestre, «non è pensabile che al mondo venga offerta una scena in cui due Papi, entrambi vestiti di bianco, si incontrano e si salutano. Sarebbe una cosa troppo strana per i fedeli». Più avanti, una volta rientrato in Vaticano nella sua nuova residenza, sarà invece l’ex Pontefice a rendere omaggio a quello nuovo. Domenica 28 aprile ci sarà l’abbraccio con i romani e il popolo delle parrocchie, nella giornata dei cresimandi e dei cresimati, cui parteciperanno migliaia di ragazzi, con i loro padrini o madrine e i parenti. Una grande festa di primavera e di fede che misurerà il polso della popolarità del nuovo Papa nella sua diocesi. IL S EGRETARIO A L POSTO DI BERTONE Entro aprile avrà scelto il nuovo Segretario di Stato, al posto del cardinale Tarcisio Bertone, cessato dall’ufficio, e avrà cominciato a disegnare la nuova Curia romana, «alleggerendone » il peso, perché troppo centralista. Scelte delicate che richiedono tempo, ma il nuovo Papa non le protrarrà oltre il necessario. Valuterà anche se confermare i vertici dello Ior e prenderà in esame il rapporto su Vatileaks. Potrebbe con un Motu proprio dettare nuove, rigorose regole di comportamento per tutti. Di sicuro rafforzerà la comunicazione, affidandola a esperti anche laici, visti i tanti e gravi scandali gestiti in modo poco accorto. Sabato 18 e domenica 19 maggio (Pentecoste) incontra i movimenti, le associazioni e le aggregazioni laicali. La presenza massiccia di aderenti a Cl, focolarini, carismatici, neocatecumenali, legionari di Cristo, Opus Dei ecc. consentirà di verificare il feeling tra il neo Papa e le nuove, a volte discusse, realtà ecclesiali. Il 23 maggio parlerà ll’Assemblea generale della Cei, e si vedrà se il nuovo Papa darà indicazioni ai vescovi su come rapportarsi alle complesse e confuse vicende politiche del nostro Paese. Entro maggio riceverà in visita il nuovo presidente della Repubblica. Primo contatto ufficiale tra Italia e Santa Sede, dopo l’elezione del Papa e l’elezione del Capo dello Stato. Si rinnoverà l’amicizia che ha legato Ratzinger e Napolitano? Dal 23 al 28 luglio sarà presente alla XXVIII Giornata mondiale della Gioventù, che si terrà a Rio de Janeiro, in Brasile. A livello mediatico, sarà la consacrazione universale del nuovo Pontefice. Sabato 28 e domenica 29 settembre incontro con i catechisti di tutto il mondo, a pochi mesi dal ventennale dell’approvazione del Catechismo della Chiesa Cattolica (11 ottobre 1992). Il nuovo Papa ribadirà le posizioni tradizionali della Chiesa su alcune questioni scottanti (comunione ai divorziati, fine vita, bioetica) o mostrerà delle aperture? AUSPICATO IL VIAGGIO IN T ER R A SANTA Domenica 24 novembre, conclusione del l’Anno del la Fede, potrebbe essere pronta la prima enciclica, proprio sulla fede, quella che Ratzinger non è riuscito a portare a termine. Molti auspicano che per allora il Santo Padre possa recarsi in Terra Santa, anche se gli esperti dei protocolli pontifici lo escludono: non ci sarebbero condizioni e tempi necessari. In questo caso il viaggio si effettuerebbe nel 2014. Entro la fine del 2013 il nuovo Papa vorrà recarsi in visita nei suoi luoghi natali. Questo, per tradizione recente, avviene sempre a pochi mesi dall’insediamento. Fu così per Benedetto XVI, che si recò in Germania la prima volta tra il 18 e il 21 agosto 2005 e, prima di lui, per Giovanni Paolo II, che andò in Polonia dal 2 al 10 giugno 1979 (era stato eletto il 16 ottobre 1978). Entro 12 mesi dall’insediamento, il Pontefice dovrà aver ridisegnato una struttura del Sinodo forte, che lo affianchi di fronte alle sfide del futuro; si attende più autonomia per le Chiese dei vari continenti e la continuazione del percorso della nuova evangelizzazione, indicato dal Concilio e intrapreso con decisione da Ratzinger.