Tra la Juventus e il Bologna, non mettere il Bayern Monaco. Non solo perché viene dopo (il tg, la sosta, l’Inter), ma perché il primo obbiettivo della società bianconera resta lo scudetto, la riaffermazione in Italia. «Confermarsi a Bologna significherebbe mandare messaggio forte al campionato». Quando il tecnico bianconero siede dietro il tavolo delle conferenze di Vinovo manca mezzora al sorteggio. «Alle 12.30 conosceremo la nostra sorte in Europa, alle 12.31 penseremo solo ai rossoblu». Il sorteggio consegna dunque il Bayern Monaco a Madama (e alla Lazio in Europa League i turchi del Fenerbahçe, per cui la sfida con la Juve all’Olimpico slitta a lunedì 15 aprile). Nei precedenti in Champions la Juve è in lieve vantaggio: tre vittorie, due sconfitte e un pareggio. Il ricordo più recente, però, non è tenero, 8 dicembre 2009: i bianconeri di Ciro Ferrara vennero travolti (4-1) e spediti in Europa League. Ah, il karma.
Come in questa occasione, la Champions con i tedeschi venne preceduta dalla sfida con l’Inter, battuta per 2-1 con gol decisivo di Marchisio. Segnaliamo, per la cabala, ma la situazione attuale delle due squadre è invertita. Velina di Conte sul sorteggio: «Aspettavamo una sfida impegnativa. Dopo il Chelsea ci è toccata la seconda finalista 2012. Il Bayern ha una grande esperienza e avrà la mente sgombra per la sicurezza in campionato, dove ha 20 punti di vantaggio sul Borussia. Noi stiamo coltivando un sogno: un anno fa guardavamo la Champions dal divano di casa, ora siamo tornati protagonisti. Siamo orgogliosi di essere, con la Lazio, le uniche squadre italiane sopravvissute e vogliamo andare fino alla fine». A questo proposito parole buone sul Milan. «Mi dispiace che sia uscito, ha fatto la stessa partita dell’andata, che era stata esaltata, ma ha trovato subito un gol da fenomeno di Messi».
Prima il Bologna, dunque. La squadra di Stefano Pioli è un ostacolo-test molto interessante. Infatti gioca come il Bayern Monaco, con un modulo (4-2-3-1) che la Juventus ha mostrato talvolta di soffrire. Al di là degli schieramenti, rileva Conte «il Bologna è forse la formazione più in forma del momento, viene da tre vittorie consecutive contro ottime squadre (Cagliari, Fiorentina, Inter, ndr), sono virtualmente salvi, vorranno fare l’impresa». Difende Pirlo, autore di molti errori con il Catania (i suoi si vedono più degli altri): «Sono dettati dalla difficoltà della partita: in certe situazioni, soprattutto negli uomini di maggiore personalità, subentra la voglia di rischiare qualcosa in più». Invita (e avverte) i tifosi a «concentrarsi sulla Juve e sui singoli giocatori. Non ci interessano, né ci esaltano i riferimenti alle altre squadre. E non vorrei che per queste stupidaggini finissimo a giocare a porte chiuse o peggio in campo neutro».
Rileva l’orgoglio (ma anche i problemi) del doppio binario, campionato/ coppa: «Un anno fa, senza la Champions, tutte le nostre forze e i nostri allenamenti erano finalizzati a un’unico impegno. Avevamo più tempo per curare tutti gli aspetti della partita. Ora siamo molto più contenti, ma abbiamo meno tempo per fare allenamenti esclusivamente fisici. Stiamo cercando di gestire la situazione nel modo migliore ». Proprio per questo, Conte segnala, «non allarmatevi se dovessero esserci sorprese di formazione ». Ci sono dei diffidati a rischio per l’Inter: Barzagli, Chiellini, De Ceglie, Pirlo, Matri. Nell’allenatore c’è il desiderio di confermare Pogba (ieri 20 anni), talmente esplosivo da aver ottenuto la sua prima convocazione con la Francia. «Ho parlato di lui con Deschamps. È un ragazzo che deve essere sempre tenuto sulla retta via, ma ha grandissimi mezzi, è un giocatore per il presente e non solo per il futuro. E, rispetto al primo giorno qui alla Juve, è un altro, più maturo, cosciente dei propri mezzi». E se rilevasse proprio Pirlo, su cui pende la diffida? Conte viaggia con l’abbondanza (24 giocatori al seguito tra cui Caceres, tornato in gruppo: potrebbe rilevare uno tra Barzagli e Chiellini). Trasferta in Frecciarossa. Alta velocità da mantenere, lo conferma Andrea Agnelli (all’esordio su Twitter). «Fino alla fine…».