Qui si rifa il Milan o si abdica, in attesa di tempi migliori. Qui si è fatto il Milan, quasi ventiquattro anni fa, e si prova stasera a rifarlo. Perché è evidente che in tutta l’era Berlusconi , non si era mai vissuta un’estate così devastante, sotto l’aspetto del ridimensionamento. Certo, ci sono stati altri momenti bui, nel Milan di questi anni. Per ben due stagioni, nel 1996-97 e in quella successiva, la squadra rossonera non riuscì nemmeno

Il Milan vinse qui la prima Champions di Berlusconi: può partire un nuovo ciclo

a disputare le Coppe europee, visto che nei campionati di riferimento si era piazzata in undicesima e decima posizione. O ancora nel primo anno di Ancelotti : anche in quella circostanza, il Milan rimase fuori dall’Europa. Ma erano situazioni caratterizzate dalla fine di un ciclo, dalla difficoltà di riaprirne uno di nuovo. Mai era accaduto che la società cedesse i suoi campioni al miglior offerente, sostanzialmente senza sostituirli, con la sola intenzione di aggiustare il bilancio, a prescindere da quelli che sarebbero poi stati i risultati.
LA PRIMA CHAMPIONS Proprio qui al Camp Nou, seppure in una situazione differente, il Milan si impose ai vertici del calcio europeo. Era, appunto, il primo successo internazionale di Berlusconi, da quando aveva acquistato la società sull’orlo del fallimento. La Steaua Bucarest forse non era l’avversario più di prestigio, ma il secco 4-0 con il quale Sacchi condusse i suoi ragazzi al successo rimane una pietra miliare nella storia recente del club di via Turati. Da lì in avanti, infatti, prese il via quel cammino costellato di successi internazionali che ha consentito al Milan di fregiarsi ormai da qualche anno dell’attestato di club più titolato al mondo. Un attestato che non ha un riconoscimento ufficiale, ma che campeggia con orgoglio sulle magliette da gara che indossano i giocatori rossoneri.
LA RESURREZIONE Difficile, per non dire impossibile, sapere se da un’eventuale

Nel 1989 la squadra di Sacchi battè 4-0 in finale la Steaua. Allegri ha rilanciato le ambizioni dopo un’estate difficile: ora l’esame decisivo con il Barcellona

qualificazione contro il Barcellona, la squadra fino a tre settimane fa considerata la più forte del mondo, possa aprirsi un nuovo ciclo per il Milan. Di sicuro, nessuno avrebbe potuto però ipotizzare che per la ricostruzione, o ancor meglio per la resurrezione, sarebbero stati sufficienti così pochi mesi. Il cambio di passo è già stato effettuato, sia in campionato che in Champions League. Dal quart’ultimo posto in classifica, la squadra di Allegri è risalita adesso fino al terzo, buono per i playoff di Champions League della prossima stagione, ma già intravede la possibilità di agguantare e superare anche il Napoli, ponendosi alle spalle della Juventus. In Europa, le fatiche e le difficoltà del girone di qualificazione, non a caso concluso in seconda posizione, sono state spazzate via dal secco e meritato 2-0 ottenuto nel match di andata degli ottavi contro il Barcellona.
ULTIMO STEP Tanto è stato fatto, ma non servirebbe a nulla se il Milan non fosse capace di capitalizzare il tutto nelle prossime settimane. Anche e soprattutto il 2-0 di Champions: perché, come hanno ricordato sia Galliani che Allegri , arrivare ai quarti di finale fa venire l’acquolina in bocca, ma garantisce poco o nulla in termini di introiti e di prospettive future. Mentre una nuova qualificazione nell’Europa che conta consentirebbe di poter operare con serenità e disponibilità economica nel prossimo mercato estivo. Perché quel Milan, quello che nel 1989 saliva sul tetto d’Europa, si nutriva di… luce propria e berlusconiana. Il Milan di oggi, invece, deve nutrirsi di bonus Uefa, diritti tv, incassi, marketing e sponsorizzazione: il tutto, ovviamente, legato ai risultati ottenuti sul campo.