Come la scena finale del «Caimano » di Nanni Moretti, l’assalto al palazzo di giustizia della folla inferocita perché l’amato leader è sotto inchiesta. Là molotov, qui cori e l’Inno di Mameli cantato in piedi sulla scalinata del tribunale. E dire che appena sabato scorso Berlusconi aveva invitato «i suoi» a soprassedere, ad evitare la manifestazione nel giorno della requisitoria del Pm Ilda Boccassini sul caso Ruby. Poi ieri a mezzogiorno l’ordine è saltato. E i parlamentari riuniti alla Conf commercio – quasi centoventi persone tra deputati e senatori – hanno marciato sul tribunale di Milano decisi a conquistare l’aula del processo dove poche ore prima i giudici avevano disposto una nuova visita fiscale per Silvio Berlusconi. Un atto senza precedenti nella storia repubblicana che ha creato momenti di tensione dentro e fuori il palazzo. La reazione dei parlamentari del Pdl scatta quando gli avvocati del Cavaliere, Niccolò Ghedini e Pietro Longo,informano i colleghi che i giudici avevano respinto il legittimo impedimento. E che gli stessi giudici avevano deciso un secondo controllo medico in relazione alle condizioni di salute del presidente ricoverato da venerdì al San Raffaele per una uveite bilaterale. A questo si sono aggiunte le notizie in arrivo da Napoli, dove la procura che indaga sulla compravendita di senatoriha ottenuto il giudizio immediato per Berlusconi, accusato di corruzione. I parlamentari riuniti per designare i futuri capigruppo, non se lo fanno ripetere due volte. Abbandonano la sala e, a piedi, fanno rotta sul palazzo di giustizia decisi ad entrare nell’aula del processo Ruby. A guidare il gruppo Domenico Scilipoti, seguito da mezzo partito: da Daniela Santanché a Paolo Bonaiuti, da Denis Verdini a Maurizio Gasparri, da Micaela Biancofiore ad Alessandra Mussolini che è bene organizzata e dalla borsa tira fuori un tricolore pronto all’uso. Tutti assieme, sotto lo sguardo attonito di cittadini e negozianti. In dieci minuti tutti davanti al palazzo occupando la scalinata che porta all’ingresso principale. E tra due ali di perplessi carabinieri in servizio al tribunale hanno intonato l’Inno di Mameli. È quasi una foto di matrimonio: con Verdini che saluta con la mano, Minzolini più in disparte, Brunetta che non si trova, Lupi che litiga con un passante. «Stamattina sono accaduti tre fatti gravissimi. Siamo davanti a un’emergenza democratica », dice Angelino Alfano. «Ci fidiamo solo del presidente della Repubblica – prosegue il segretario del Pdl – che è anche presidente del Csm, e a lui affideremo la nostra preoccupazione per l’emergenza democratica ». Accadrà oggi, quando Giorgio Napolitano incontrerà alle 11 e su loro richiesta il segretario del Pdl e i capigruppo uscenti di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri che al Colle si presenteranno con richieste precise e anche con la minaccia di disertare le sedute del Parlamento. I parlamentari decidono di entrare nel palazzo, saltando controlli e metal detector. I primi a varcare la soglia sono Alfano e Gasparri. Li segue Scilipoti che arrivato nel corridoio che porta all’aula decide di spostare le transenne che vietano l’accesso. Intervengono i carabinieri. Scilipoti tira fuori il tesserino da parlamentare.Mala porta resta chiusa fino alle cinque.Mentre gli onorevoli hanno ormai liberato il campo e il procuratore capo Bruti Liberati tira un sospiro di sollievo, l’udienza riprende. Pochi minuti per dichiarare che le condizioni di salute dell’ imputato Silvio Berlusconi rappresentano impedimento «assoluto ». Ci sono stati sbalzi di pressione e sono necessari controlli al cuore. Si riprende mercoledi 13 per stabilire un nuovo calendario. La requisitoria potrebbe cominciare il 18 mentre le arringhe il 25: quindi ci sarà la sentenza. Ma i tempi sono incerti dal momento che l’ultimo certificato presentato dai legali di Berlusconi assegna al Cavaliere 15 giorni di malattia. Interviene l’Associazione magistrati con il suo presidente Rodolfo Sabelli: «Non credo che via sia alcuna accelerazione su Silvio Berlusconi,stiamo parlando di procedimenti diversi che sonoin fasi diverse»