Innanzitutto le fumate. Da stasera, sul comignolo di rame sopra la Cappella Sistina, saranno puntati gli occhi di tutto il mondo. Con una telecamera del Centro televisivo vaticano piazzata a dieci metri di distanza e illuminata daluci in grado di far riconoscere il colore delle fumate anche al buio, questo puntino nel cielo di Roma diventerà per il periodo del Conclave il centro del mondo. E chi stasera si troverà in piazza San Pietro dovrà alzare gli occhi intorno alle 20. I 115 cardinali oggi riusciranno a votare una sola volta, impegnati prima nella processione dalla Cappella Paolina alla Sistina poi, nel giuramento solenne davanti al Giudizio Universale di Michelangelo. «Oggi c’è da aspettarsi una fumata nera» si è sbilanciato padre Federico Lombardi portavoce della sala stampa. Il suo è un calcolo di storiche probabilità. «La prima votazione in Conclave difficilmente ha dato esito positivo».Ma domani i cardinali elettori procederanno a ritmo serrato con due scrutini la mattina e altrettanti al pomeriggio. Le due stufe, una di ghisa del 1939 un’altra più recente del 2005 sono già pronte per accogliere le schede e i fumogeni che annunceranno al mondo l’elezione del Pontefice che, per salire alla cattedra di Pietro, avrà bisogno di almeno due terzi delle preferenze, in questo caso di 77 voti. Le schede non verranno bruciate dopo ogni singola votazione (a meno che il Papa non venga eletto) ma solo alla fine dello scrutino: ossia le fumate sono previste intorno alle 12 e alle 19. Intanto i cardinali, ieri mattina si sono ritrovati per la decima Congregazione generale e il tema centrale era di quelli più attesi e delicati: la situazione della finanza vaticana e dello Ior, una delle questioni legate allo scandalo Vatileaks e delle carte rubate dalla scrivania di Benedetto XVI. Nonostante gli incontri di questi giorni, c’era ancora una lunga lista di persone iscritte a parlare. Ed è toccato al presidente della Commissione cardinalizia di vigilanza, Tarcisio Bertone (che sta svolgendo anche le funzioni di Camerlengo) riferire ai porporati giunti datutto il mondo la situazione dell’Istituto delle Opere di religione. «Si è trattato di una breve relazione » ha detto padre Lombardi «a completamento degli interventi sulla situazione economica fatti nei giorni scorsi dai cardinali Giuseppe Versaldi, Domenico Calcagno e Giuseppe Bertello». Si sarebbe parlato anche della «natura dello Ior» e del «procedimento di inserimento nel sistema internazionale dei controlli Moneyval » contro il riciclaggio. Temi non proprio spirituali quelli trattati dai cardinali, elettori e non, ventiquattro ore prima del Conclave. La scelta fa capire chiaramente quanto sia forte nei porporati il desiderio di vederci chiaro nelle vicende della banca vaticana reduce dal riassetto dei vertici con la recente nomina del nuovo presidente Ernst von Freyberg, dopo nove mesi di «sede vacante» in seguito alla defenestrazione di Ettore Gotti Tedeschi. Sullo sfondo anche il coinvolgimento dello Ior nell’inchiesta della procura di Roma su episodi di violazione delle norme antiriciclaggio. «Ma la situazione dello Ior non è il punto principale per avere i criteri per l’elezione del Papa» ha comunque risposto ieri padre Lombardi a quanti gli chiedevano perché sulla questione spinosa della finanza vaticana si sia riferito solo nell’ultima congregazione e in maniera sintetica. «Più urgente è stato discutere dei grandi problemi in cui si trova la Chiesa. Lo Ior è stato solo uno dei temi.Non sono relazioni dettagliate, non è questo il luogo». Archiviate, almeno per il momento, le questioni terrene, oggi i cardinali si avvicinano a quello che considerano il compito più alto della loro vita: la scelta del nuovo pontefice. E nel proprio animo, spiegava ieri una fonte all’interno delle mura vaticane, i cardinali porteranno nella Cappella Sistina la lezione fondamentale del Papa Emerito che ha chiesto di «risalire alle origini apostoliche, di ripartire dal Vangelo e impostare il rinnovamento della Chiesa a partire dalla fede ». Perché il Conclave è soprattutto «un rito liturgico». Ed in Vaticano è tutto pronto per le celebrazioni che segnano l’inizio del Conclave, dalla messa Pro eligendo Papa celebrata alle 10 nella Basilica di San Pietro fino alla pronuncia dell’ extra omnes quando verrà chiusa la porta della Cappella Sistina. Da quel momento al mondo non toccherà che aspettare. C’è un simbolo anche di quest’attesa. Oltre al comignolo delle famose fumate ieri alla Loggia delle Benedizioni è comparso un drappo rosso. Da quella finestra si farà l’annuncio dell’ Habemus Papam e sempre da li si scorgerà il volto del nuovo Pontefice. Non bisognerà aspettare molto. «Il Conclave sarà breve» ha detto padre Lombardi quasi rispondendo ai fedeli di tutto il mondo che dopo la Rinuncia di Ratzinger desiderano avere presto il Papa sovrano.