Tre donne morte arse vive all’ interno del furgone esploso e undici persone ferite. Immagini che sembravanotratte daun reportage televisivo su un attentato in un mercato iracheno o afgano. In mezzo alla devastazione, nella piazza del mercato settimanale è rimasto solo lo scheletro annerito di quel furgone completamente distrutto dalle fiamme e dalla doppia esplosione delle bombole di gas gpl che alimentavano i forni e il girarrosto dei polli. Urla e panico tra la gente che, a quell’ora di punta – erano circa le 12.15 – gremiva il mercato settimanale, in piazza della Repubblica, approfittandodella mattinata di soledopo le uggiose giornate di pioggia dei giorni scorsi. Per tutti i guastallesi – ma anche per molti abitanti della Bassa sia reggiana che dell’OltrePo Mantovano – il mercato di Guastalla è non solo un’occasione comoda ed economica per fare acquisti, ma anche per darsi appuntamento, chiacchierare in uno dei tanti bar del centro, di via Gonzaga o sulla stessa piazza della Repubblica, dove si trova il tradizionale “mercato delle erbe” e, immancabile da molti anni, il furgone della rosticceria di Francesco e della sua famiglia. E anche ieri mattina, poco prima delle 12.15, davanti al furgone-rosticceria di Francesco Mango, 55 anni, residente a Sant’Ilario d’Enza, ci sono sei o sette persone in attesa di essere servite. Al banco ci sono la moglie, Teresa Montagna, la figlia Rossana e la cognata, Bianca Maria Montagna, che stanno affettando, tagliando, incartando e pesando la merce da consegnare. Come tutti i giorni, Francesco e le tre donne sono allegre e cordiali: molti conoscono “quello dei polli” solo per nomemaanche per la sua cordialità e allegria, sempre una battuta pronta per tutti, così per ingannare l’attesa di essere serviti. All’improvviso la piazza del mercato (ma l’esplosione è stata udita in tutta la città e, pare, anche a Pieve e ad alcuni chilometri di distanza dal centro ndr.) è stata sconquassata da un botto incredibile, un boato che ha fatto subito pensare al terremoto. Ma è bastato poco per capire che non si trattava di una scossa tellurica, perchè pochi istantidopoc’è statauna seconda esplosione, ancora più forte e, per tutti coloro che in quel momento si trovavano su piazza della Repubblica, un violento spostamento d’aria, seguito subito da una grande vampata di fuoco che ha divorato in pochi istanti il furgone della rosticceria e i furgoni e le bancarelle che si trovavano nelle immediate vicinanze. Le fiamme si sono alzate violentissime, fino a raggiungere anche il secondo piano delle abitazioni che costeggiano la parte sud di piazza della Repubblica, annerendo le finestre e i muri. Anche le alte fiamme sono state viste da tutta la città, dallo stesso sindaco Giorgio Benaglia, che nel frattempo, appena udito il boato dell’ esplosione, era uscito dal municipio. Subito è scoppiato il panico, con gli altri ambulanti che hanno cercato prima di accorrere in aiuto alla famiglia Mango che era rimasta all’interno del furgone esploso, poi di spostare i loro furgoni e le auto che erano nelle vicinanze per evitare che le fiamme si propagassero agli altri serbatoi. Francesco Mango, in seguito all’esplosione, è stato sbalzato fuori dal furgone,maè rimasto ustionato gravemente in tutto il corpo. Ma nulla ha potuto fare per la moglie, la figlia e la cognata che sono rimaste intrappolate nel furgone, probabilmente arse vive dalle fiamme (alcuni ambulanti vicini le hanno sentite urlare disperate per alcuni secondi). Davanti al furgone esploso, invece, tante le persone che sono state letteralmente sbattute via dallo spostamento d’aria provocato dall’esplosione, ma alcune di loro, una decina in tutto, sono state anche colpite dai rottami del forno e della rosticceria, persino dai polli che erano ancora sul girarrosto, alcunianche al volto. Sembra che la prima esplosione sia stata provocata da una bombola che si è squarciata su un fianco poi una seconda bombola è esplosa, provocando lo spostamento d’aria e, poi il ritorno di fiamma che ha causato l’esplosione. Solo verso le 15 i carabinieri della scientifica, hanno potuto iniziare il recupero delle tre salme, quella di Teresa Montagna, di sua sorella Bianca Maria e della figlia Rossana Mango i cui corpi sono stati trovati completamente carbonizzati. Intorno al furgone distrutto sono stati eretti alcuni gazebo per nascondere le operazioni di recupero dei poveri resti alla tanta gente accorsa.