Per descrivere lo scenario del futuro F.ric S. Raymond usa un’immagine medioevale. “La cattedrale e il bazar” è intitolato il suo libro, in cui nel 1997 cerca di spiegare il significato dei progetti Open Source sulla base di questi due concetti. Raymond immagina due modelli di sviluppo del software: il codice diventa accessibile solo quando arriva una nuova versione sul mercato (la cattedrale) oppure rimane accessibile anche durante la fase di sviluppo (il bazar ovvero ropen Source), Raymond si è ispirato al sistema Open Source Linux, Il programmatore, tuttavia, non avrebbe mai potuto immaginare quanta influenza avrebbero avuto sul web le sue idee. All’inizio degli anni Novanta, internet diventa per la prima volta visibile grazie al browser, un programma che porta sugli schermi il complesso codice della Rete. Il primo browser, sviluppato dal padre di internet Tim Berners-Lee, si chiamava World Wide Web ma non era dotato di un’interfaccia grafica. Una mancanza cui hanno posto rimedio Marc Andreessen ed Eric Bina scrivendo il browser NSCA Mosaic all’università dcH’Illinois. “Alcuni milioni di uomini hanno subito capito che la Rete potrebbe rivelarsi meglio del sesso”, scrive Bob Metcalfe, pioniere della tecnologia. Il risveglio del gigante dormiente In effetti ancora oggi non sì è capita l’importanza del browser, una porta di accesso a un mondo sempre più interconnesso. All’inizio solo pochi ne riconobbero la portata e tra questi c’era Marc Andreessen che lasciò Mosaic per una controversia e si unì al fondatore di Silicon Graphic, |im Clark. 1 due nel 1994 creano Netscape, un’azienda che con Netscape Navigator in poco tempo avrebbe dovuto detenere il monopolio di internet incassando milioni di dollari. Tuttavia nel 1995 si risveglia un gigante in fatto di www, all’epoca ancora sonnecchiante: Microsoft. La battaglia tra Navigator e Internet Explorer di Microsoft per accaparrarsi le quote di mercato è entrata a far parte della storia del web come “guerra dei browser”. Il sorpasso: Explorer, all’inizio del nuovo millennio, detiene oltre il 90% della quota di mercato, grazie anche all’abbinamento con il sistema operativo Windows, una scelta che più lardi coinvolgerà Microsoft in diversi processi negli Stati Uniti e in Europa scatenati daH’antitrust. Netscape, però, già nel 1998, aveva creato la Mozilla Application Suite, una raccolta Open Source influenzata anche dall’immagine della cattedrale e del bazar di Raymond. Lo scopo era trarre vantaggio dal sapere umano. ‘Devo ammettere che aiutare a scrivere la storia è una strana sensazione”, osserverà successivamente Raymond. Mozilla diventa il precursore dell’Open Source, un codice libero a cui chiunque, dotato di passione e talento, può collaborare. ! cellulari: la prossima battaglia AU’inizio Aol, azienda che rilevò Netscape nel 1999, si era impegnata nel progetto. Nel 2003, dieci anni fa, la responsabilità passò alla Mozilla Foundation, appena fondata. L’organizzazione noprofit si descrive come una “comunità globale fatta di persone che credono che apertura, innovazione e libero accesso alle chiavi portino a una crescita ragionevole di internet” Al centro di questa concezione non c’è solo la tecnologia, ma anche valori universali come libertà e sicurezza. Il 9 novembre 2004, Mozilla lancia finalmente la versione 1.0 di Firefox. I sostenitori del progetto permettono di acquistare uno spazio pubblicitario sul New York Times. Quasi un anno dopo, Firefox raggiunge 100 milioni di download. Quattro anni più tardi, nel 2009, tocca quota 1 miliardo. Nel frattempo viene rilasciata ogni sei settimane una nuova versione del browser. Meno noto ma altrettanto importante per altri progetti è Gecko, il motore di rendering utilizzato da Mozilla. È un successo unico e sorprendente. Il progetto, nel frattempo, suscita delle perplessità anche nel pioniere del browser, Marc Andreessen che alla fine degli anni Novanta abbandonò Netscape. “Credo che chiunque, almeno una volta nella vita, dovrebbe cercare di misurarsi con Microsoft” ha affermato nel 2002 durante un’intervista. “Una volta”. Un errore. La presenza sul mercato dei browser è difficile da misurare. Ma una cosa è certa: oggi il predominio di Explorer è finito grazie anche a browser come Opera (arrivato sul mercato prima di Firefox) e Google Chrome. In Italia, secondo StatCounter, la quota di mercato di Firefox si aggira attorno al 22%. Nel frattempo internet è cambiato. Il modo in cui noi vediamo il mondo interconnesso è influenzato non solo dai browser ma anche dalle applicazioni, dagli smartphone e dai tablet. Per il 2013 Mozilla ha annunciato il primo sistema operativo Firefox per smartphone. Mozilla dovrà imporsi su aziende dal fatturato miliardario come Apple e Google. La fondazione, tuttavia, ha già dimostrato in passato come si sfida un gigante.