Nessuno, insomma, è riuscito a mettere sullApp Store un vero malware. Ben diverso è il discorso su Android. che ha sul suo PlayStore centinaia di programmi malevoli. Mano a mano che vengono segnalati, Google provvede a toglierli, ma quando ormai il danno è fatto. Inoltre, Google ha giurisdizione solo sul suo PlayStore, ma sugli altri negozi on line non ha alcun controllo. Insomma, la sicurezza su Android è a carico dell’utente e della sua macchina. Un po’ come avviene da sempre su Windows. E su Windows 8? Beh, Microsoft controlla i software che entrano nello Store, quindi in quell’ambito dovrebbe in teoria esserci un buon livello di sicurezza. Purtroppo, il sistema di certificazione Microsoft è troppo recente per poter esprimere una valutazione. Per quanto riguarda i tablet Windows 8 basati su Intel, la loro compatibilità con Windows 7 è estesa anche ai virus, e questo non depone a loro favore. • SERVIZI Quello dei servizi è probabilmente l’aspetto che più di ogni altro deciderà in futuro il successo delle varie piattaforme tablet, più ancora delle prestazioni e dell’appeal dei vari hardware che verranno presentati. Questo per un motivo molto semplice: i tablet non sono oggetti ornamentali, vengono acquistati per svolgere delle funzioni. E le più comuni sono quelle di comunicazione (posta, social network, videoconferenza), quelle di acquisto e fruizione di materiale multimediale (musica, film, libri e riviste, giochi), quelle di produttività personale (calendari, rubriche, editing di documenti, collegamento con Storage on line eccetera). Ora, queste funzioni vengono offerte per ogni piattaforma dal gestore dell’ecosistema in prima persona. Così, Apple fornisce il suo iCIoud per la comunicazione e la produttività personale, e i suoi Store per l’acquisto di multimedia e applicazioni. L’ecosistema Apple è perfetto per chi possiede anche altri dispositivi Apple (computer Mac, Apple TV eccetera) perché iCIoud fornisce funzioni di sincronizzazione fra le varie macchine, mentre gli acquisti fatti dai vari negozi Apple sono fruibili su tutte le macchine compatibili. Tuttavia. se iTunes Store rimane al momento 11 negozio di musica di maggiore successo, le altre tessere del puzzle sono un po’ più deboli. In ambito Android, infatti, Google dispiega la piena potenza del suo sistema Google Apps, che non si limita a mettere a disposizione funzioni base di posta, calendario e contatti, ma integra un gran numero di servizi pensati specificamente per l’uso via Internet, che vanno dallo Storage on-line a una completa suite per la creazione e l’editing cooperativo di documenti, da un sistema di mappe ultracollaudato al motore di ricerca più usato al mondo. In questo momento. i servizi di Google sono accessibili anche agli utenti di iOS, e quindi non possiamo considerarli un fattore determinante di scelta; ma ci sono segnali precisi che Apple stia cominciando a mettere dei paletti alla presenza di Google su iOS, e non è da escludere che prima o poi le schermaglie attuali (come la sostituzione di Google Maps con l’immatura Apple Maps nel nuovo iOS 6) diventino una guerra, che impedirà l’accesso paritario degli utenti iOS alle risorse Google. Se ciò dovesse succedere. l’utente dovrà decidere quale gruppo di servizi gli è più utile. In questo momento, la piattaforma Apple è in vantaggio per gli utilizzi creativi e ludici; Google in quelli di produttività Il fatto poi che la piattaforma Google preveda multipli fornitori di servizi ha fatto sì che, per esempio, Amazon sia prima riuscita a mettere su Android un negozio di ebook senza eguali, per poi allargare la sua sfera dì attività a film e musica, alle applicazioni, e addirittura a mettere in commercio dei tablet Android con il suo marchio, che al momento risultano i più venduti in assoluto. Di fatto. Amazon è oggi il secondo attore mondiale nel mondo Android, e potrebbe benissimo candidarsi ad affiancare Google nei ruolo di timoniere della piattaforma. L’ecosistema Microsoft, infine, si basa sui servizi di Windows Live. I quali hanno seguito uno sviluppo, diciamo così, in fotocopia rispetto a quelli delle altre piattaforme, fin dai tempi del desktop. Così ritroviamo posta/messaggistica/contatti e calendari, lo Sky Drive per lo Storage ”cloud” le mappe e persino un proprio motore dì ricerca, Bing. che rende la piattaforma indipendente da Google. Per gli acquisti, accanto allo Store delle applicazioni (e libri/riviste) troviamo la connessione con Xbox Live, che permette di acquistare musica, film e giochi. In aggiunta a tutto ciò, il recente arrivo di Office 365 ha portato per la prima volta sul “cloud” una suite di applicazioni di produttività personale pensate in ottica business. m SVILUPPO APPLICAZIONI Negli ultimi mesi, lo store di Android ha superato le 600.000 applicazioni e sta quindi raggiungendo il negozio di Apple che dispone di oltre 275.000 applicazioni ottimizzate per tablet. Lo stesso non accade con Android, dove le applicazioni in grado di sfruttare schermi grandi sono ancora poche migliaia. I motivi sono molti, ma il più importante è che la stragrande maggioranza di dispositivi Android attualmente in uso sono smartphone, mentre i tablet sono molto pochi. Molti programmatori quindi preferiscono sviluppare per i dispositivi effettivamente usati. Inoltre, anche le versioni di Android in grado di sfruttare i tablet sono relativamente recenti (si parte dalla 3.0) e quindi ai programmatori manca l’esperienza specifica per sfruttare schermi di grandi dimensioni. Per quanto riguarda la piattaforma Microsoft, il discorso è un po’ più complesso, a causa dell’utilizzo di processori ARM e Intel. La lìnea Intel può sfruttare le applicazioni Windows 7, un parco di decine di migliaia di programmi, comprendente anche molte applicazioni proprietarie scritte dalle aziende per proprio uso interno. Ma a parte questo mondo “legacy” la strada da percorrere è la programmazione per l’interfaccia ex Metro. Al momento le applicazioni sono circa 10.000, ma il numero è destinato ad aumentare in fretta, un po’ perché Microsoft ha fatto opera di evangelizzazione presso parecchi sviluppatori di applicazioni “chiave” di iOS e Android, al fine di far loro realizzare porting dei loro prodotti: e un po’ perché, sotto la minaccia di essere tagliati presto fuori dagli sviluppi del sistema, anche le applicazioni legacy verranno probàbilmente presto riscritte per il nuovo paradigma. Questo, non dimentichiamolo, aprirebbe loro le porte all’utilizzo sul tablet Surface base ARM. più economico e pensato per il mercato consumer. • HARDWARE Per quanto riguarda l’hardware, Apple ha rinnovato la sua gamma di tablet alla fine di ottobre. È arrivato il nuovo iPad mini, caratterizzato dallo schermo da 7,9″, risoluzione 1024×768 come l’i Pad 1 e 2, e processore A5. Prezzi a partire da 329 euro per ¡a versione Wi-fi da 16 Gbyte. Contestualmente. è stato presentato un nuovo iPad Retina, che va a sostituire il modello lanciato appena 7 mesi prima. Il nuovo modello è esteriormente quasi identico al precedente, ma ci sono molte modifiche sottopelle. Il processore è ora un A6X a 1,4 GHz, simile a quello dell’iPhone 5 ma con 4 core grafici di nuovo tipo invece di 3. La RAM è raddoppiata e sono state migliorate le due fotocamere.