SISTEMI A CONFRONTO Abbiamo un sistema fondamentalmente monomarca (Apple iOS). nel quale Apple ha l’ultima parola su tutto: sviluppo hardware, sviluppo del sistema operativo, servizi integrati, gestione del negozio e quindi ammissione o meno di software di terze parti: e due sistemi multimarca. con diversi gradi di libertà: nel mondo Windows 8, Microsoft mantiene il controllo sul sistema operativo, sul software di nuova generazione e sui servizi, mentre hardware e applicazioni desktop sono sostanzialmente libere da vincoli: nel mondo Android, infine, Google controlla il sistema operativo e i servìzi integrati, mentre tutto il resto è di fatto in mano a terze parti. La conseguenza più immediata di questo stato di cose è che la piattaforma Apple è sicuramente destinata a uno sviluppo lineare e coerente. In pratica, possiamo aspettarci un livello costante dei servizi, uno sviluppo dell’hardware regolare e aggiornamenti periodici altrettanto regolari. La piattaforma Google è invece un punto interrogativo: al momento è la più popolare sugli smartphone, ma l’ecosistema è carente nei tablet, tanto che le vendite di Android in quel segmento rimangono molto più basse di quanto ci si attenderebbe, vista l’offerta. E visto che i servizi offerti sono gli stessi disponibili su smartphone, e la qualità dell’hardware più che accettabile. il colpevole dello scarso successo sembra essere il software applicativo, ovvero proprio l’elemento su cui Google ha meno potere. Se Google non prende di petto il problema, e non trova il modo per “convincere” gli sviluppatori a creare applicazioni specificamente ottimizzate per tablet. Android avrà grossi problemi a replicare in questo segmento di mercato il miracolo fatto negli smartphone. Microsoft, infine, è anch’essa un punto interrogativo, ma promette bene: pur lasciando grossi margini di movimento agli sviluppatori di applicazioni Intel, lasciandoli liberi di sviluppare anche per l’interfaccia “tradizionale”, ha chiarito da subito che la soluzione “preferita” era lo sviluppo sulla nuova interfaccia. E giusto per “ incoraggiare” i programmatori, ha deciso che le uniche applicazioni capaci di funzionare su ARM sarebbero state obbligatoriamente quelle con la nuova interfaccia. e che sarebbe stato obbligatorio per queste ultime essere distribuite tramite lo Store ufficiale. Insomma. una sorta di doppio binario che consente di sfruttare le applicazioni tradizionali su desktop, ma anche di indirizzare chi sviluppa a creare programmi bi-piattaforma, in modo da ottenere mano a mano una migrazione al nuovo paradigma. A pochi giorni dal lancio ufficiale di Windows 8, i primi risultati sembrano incoraggianti. Microsoft ha già circa 10.000 applicazioni nello Store, e ha convinto molte software house attive nei mercati iOS e Android a sviluppare versioni Windows 8 dei loro applicativi più popolari. m STATO DELLE COSE Un tablet è un tablet, verrebbe da dire, eppure se per quanto riguarda l’hardware !e somiglianze fra le varie macchine sono parecchie, le piattaforme differiscono per molti altri aspetti. E le differenze fanno sì che le piattaforme si rivolgano ciascuna a un pubblico con esigenze diverse. Vediamo perché, esaminando i vari aspetti della questione. m INTERFACCIA UTENTE Una macchina nata per essere usata dovunque, e per essere controllata con le dita, deve avere un’interfaccia il più semplice ed ergonomica possibile. In questo. iOS è al momento il sistema da battere. La sua interfaccia è stata progettata appositamente per essere controllata con il tocco delle dita – anzi, tutto il sistema è nato intorno a un touch screen, secondo le dichiarazioni di Jobs. Inoltre, il sistema incorpora tutta una serie di “raffinatezze” che servono a convincere l’utente di stare interagendo con i suoi contenuti in modo “fisico”, e non dando ordini a un computer. Infine, tutta la parte di gestione del sistema è automatizzata al massimo per essere nascosta all’utente. Non ci sono file manager, scheduler, dischi da deframmentare. antivirus da far girare eccetera. Con questa impostazione. anche chi non ha esperienza di computer non ha problemi a usare un ¡Pad, perché può concentrarsi sull’utilizzo e non sulla gestione. Android, invece, è concepito in modo opposto, e del resto le sue radici nel mondo Linux parlano chiaro. Android può in parte autogestirsi, almeno per le operazioni normali; ma di fatto La linea Galaxy comprende tablet di varie misure, da i5 ” ai 7″ fino ai 10.1 “del Galaxy Tab 10:1” 2 invita l’utente a prendersi carico della gestione del sistema. Permette quindi estese personalizzazioni dell ‘interfaccia, favorisce l’utilizzo di strumenti sofisticati come i Task Scheduler e obbliga, vista l’insicurezza delle applicazioni, ad installare software antivirus, anti-malware e via discorrendo. Di fatto, Android è il paradiso dello smanettone, ovvero di colui che vuole non uno strumento da usare, ma un giocattolo da modificare. Un effetto collaterale positivo di questa cosa è che, potendo personalizzare e gestire la macchina al 100%, Android risulta più adatto per sviluppare progetti specifici, per esempio applicazioni aziendali create “in house”. Per quanto riguarda Windows 8, l’interfaccia è appena arrivata sul mercato e quindi è un po’ presto per dare pareri compiuti. Ma dalle prime osservazioni, sembra che la casa di Redmond sia riuscita a trovare il giusto compromesso fra usabilità e personalizzazione. L’idea delle “live tile” le grandi icone animate che mostrano informazioni legate alla app, permette dì avere le informazioni necessarie sempre visibili: e la possibilità di spostarle facilmente e di cambiarne le dimensioni consente a ciascuno di creare un proprio schermo personalizzato. che mostri in ogni momento proprio quello che serve. A quanto pare, l’approccio Microsoft sembra al momento essere meno valido sulle macchine desktop, ma appare fra i più intuitivi sui piccoli schermi dei tablet e degli smartphone. m SICUREZZA Nonostante i produttori dì antivìrus cerchino disperatamente di far credere il contrario, il “recinto” che Apple ha costruito intorno a iOS sembra ancora integro a 5 anni dal lancio commerciale.