Gioco in nero, notte in bianco. Le solite cifre spaccarecord ancora non sono state rese note, ma Call of Duty ha fatto il botto pure stavolta. Martedì, per l’occasione dell’uscita di Black Ops 2, sedicimila negozi in tutto il mondo hanno aperto a mezzanotte. A Londra solo da Blockbuster sono andate via 10 mila copie in 5 minuti, a Milano un plotone di Berretti verdi ha scortato i clienti dal party di lancio al negozio. E già primaAmazon e Gamestop, rispettivamente tra i più importanti rivenditori online e non, avevano annunciato un +30% nelle prenotazioni. Prevedibile, perché l’esercito di Call of Duty ha più soldati persino di quelli che mette sullo schermo: 40 milioni di giocatori al mese, il Modern Warfare 3 dell’anno scorso ha scollinato gli 1,6 miliardi di ore in poco più di un inverno. Il tutto solo online, e sono soldati che la serie non la mollano. E Black Ops 2, firmato Activision e Treyarch con un budget hollywoodiano, una sceneggiatura hollywoodiana e pure un doppiaggio hollywoodiano (in Italia al terrorista Raul Menendez presta la voce Giancarlo Giannini), ingrosserà ancora le fila visto che ammicca anche verso chi di fronte alle uscite passate storceva il naso. Varietà Call of Duty è il non plus ultra per i giocatori hardcore, dicevano, ma se voglio starmene a sparare solo soletto in poltrona, senza connessioni col resto del mondo, il tutto mi dura 5-6 ore scarse. Ed è qui che Black Ops 2 rinnova, si trasforma e stupisce. Si parte da fine Anni ’70 e ci si ritrova in un 2025 che trema per una nuova guerra fredda tra Stati Uniti e Cina, incentrata sullo sfruttamento dei minerali rari e combattuta con attacchi informatici e droni da battaglia. Uno scenario plausibile, fantasia ma non fantascienza, dove compaiono varie figure dello scacchiere politico-militare tra cui pure l’ex generale Usa ed ex capo della Cia, David Petraeus (si è dimesso la settimana scorsa, ma nel gioco è Segretario della difesa). Tematiche adulte, insomma, fasi «Strike Force» in cui servirà prima pianificare dove posizionare le truppe per poi prenderne il controllo, e soprattutto una storia dinamica, che varia in base a certe decisioni prese nel corso del gioco (tipo salvare o meno un ostaggio) e offre quindi una rigiocabilità in solitario che prima la serie si sognava. Il resto è Call of Duty: multiplayer favoloso, tantissime armi, tecnologie che verranno come guanti prensili stile Spiderman o mimetiche ottiche che ti rendono invisibile, tanto da fare e da imparare. E poi la modalità zombie: da qualche anno è un must della serie, giri con un pullmino e resisti a ondate di morti viventi. Roba per un esercito enorme, a Call of Duty non manca.