«Vi informiamo che Sara sta molto meglio, è in netta ripresa, mangia e ha messo su qualche chiletto, ragiona bene, è serena e tra qualche giorno i medi! ci la dimetteranno dalla clinica dove è ricoverata«. Così scrive Cinzia, la mamma di Sara Tommasi sulla sua pagina ufficiale e almeno questa è una buona notizia. Ma il percorso del! la giovane showgirl verso l’abisso è stato velocissimo e terribile, con una serie di avventure, cadute e disperi rate resurrezioni che hanno offerto a tutti un ritratto obiettivo della vita difficile di chi tenta la strada dello spettacolo e ce la mette tutta per farsi vedere. GESTI FORTI Tutto comincia quando Sara prende in mano la sua vita e decide di compiere gesti forti, scandalosi, per richiamare l’attenzione sui grandi problemi sociali. Comincia una collaborazione con Alfonso Luigi Marra, con il quale esiste anche un sodalizio privato. I due danno vita a una campagna contro il “signoreggio bancario” (lo strapotere delle banche) e Sara, ci mette del suo spogliandosi in più occasioni per richiamare l’attenzione sui suoi temi politici. STRANI COMPORTAMENTI Queste sue ostentazioni, insistite e senza stile nascondono già i primi sintomi del disagio. Sara è stata coinvolta nel “caso Ruby” e rilascia al settimanale Diva e donna un’intervista in cui dice di essere vittima di misteriosi persecutori, che le è stato piantato nel corpo un microchip e che è stata drogata per fini sessuali. Da quel momento, i suoi comportamenti diventano sempre più strani e il suo stato di salute desta qualche preoccupazione. Lavora ancora, presenta qualche piccolo programma in tv, riesce a ottenere alcuni ruoli in fiction televisive, ma appare sempre più distante e stralunata. Però non molla, cerca in tutti i modi di aprirsi la strada verso il successo e proprio in quei giorni accetta di girare un film porno. “LA MIA PRIMA VOLTA” Il film, che si dovrebbe intitolare Sara contro tutti e che invece prenderà poi il titolo La mia prima volta, le viene proposto dal regista produttore Federico De Vincenzo. Sara esita, ha qualche dubbio, e proprio su quei dubbi si scatena chi le vuole bene: la giornalista Gabriella Sassone spiega che «In molti hanno sfruttato Sara, l’hanno usata, umiliata, le hanno offerto droga e l’hanno convinta che la strada del porno era una figata». Insomma, secondo lei, Sara è stata letteralmente usata da chi voleva approfittare delle sue debolezze per guadagnare sulla sua fama di vip. Il film però ottiene un successo straordinario. Su internet, riceve molti click, si registra un numero record di contatti, ma Sara ormai non sta bene, barcolla… DROGA E DISPERAZIONE Sul dramma che è sotto gli occhi di tutti, interviene Rocco Siffredi, la stella più celebre del cinema pomo. «Mi hanno chiesto di fare il secondo film con la povera Sara Tommasi – ha detto – ma l’idea mi faceva solo schifo. Mi dispiace che Sara, che nel film era drogata e imbalsamata, abbia fatto quella fine. Ormai è vittima di un mix bestiale dì droghe e dì psicofarmaci». I produttori naturalmente negano e spiegano che, se Sara era drogata, la colpa era sua. A quel punto interviene la stessa Tommasi che denuncia di essere stata costretta a girare il film sotto l’effetto della droga. E dalla sua parte si schiera anche Alfonso Luigi Marra che racconta: «Il punto importante è che il giorno delle riprese, mentre (Sara) era in macchina con De Vincenzo (il regista) per tornare in albergo, ha perso conoscenza. Dopodiché deve pur essersi svegliata per girare il film, ma dice di non ricordare null’altro se non di quando si è svegliata, il giorno dopo, alle 9.30». Ma lo spettacolo va ancora avanti e si fa sempre più tragico. FUORI DI SÉ Subito dopo il successo dei suo film, Sara comincia a farsi vedere in giro: tutti la chiamano e tutti la vogliono. La sua rinnovata celebrità è molto appetitosa, ma la ragazza è in crisi. Appare stanca, confusa, colleziona brutte figure e riceve insulti senza pietà. Chi la intervista a volte la guarda con gli occhi sgranati, perché ormai la Tommasi non sembra più in sé. Alla presentazione al pubblico del suo film, non si presenta nemmeno. Il produttore spiega al pubblico che partecipa all’evento, che si è persa in un autogrill sull’autostrada. Anche a Brescia, pochi giorni dopo, Sara promette di arrivare e non ce la fa… Le leggende su questo periodo nero crescono di giorno in giorno e sono sempre più strazianti. UNA CURA , CHE LA SALVERA Gabriella Sassone racconta che Sara: «Non mangia più e si è ridotta pelle e ossa. Non vuole più uscire di casa, vinta da una forte depressione. Ha problemi gravissimi e profonde ferite nell’anima ». E a quel punto si ricovera. Ma anche su questo punto c’è un giallo. Filtra la notizia che il suo sìa un TSO, cioè un Trattamento Sanitario Obbligatorio, insomma, un ricovero coatto, che cioè la povera ragazza non ce l’abbia fatta nemmeno a decidere di andare : in clinica, e che sia stata afifidata d’autorità a un ospedale. Nessuno sa se sia vero, ma l’iter terapeutico va avanti e oggi Sara sembra uscita dalla fase acuta della sua malattia. Ora ha bisogno di qualcuno che la sorregga e l’aiuti ad affrontare un i destino difficile, quello delj le giovani ragazze che, cercando di aprirsi la strada nei mondo dello spettacolo, si scontrano con difficoltà enormi, con ricatti, miserie, insuccessi che possono spezzare l’anima. E la bat; taglia vera di chi è vicino a Sara sarà proprio quella di aiutarla a prendere le sue decisioni più difficili.