Navigheremo più veloci in mobilità e potremo usare meglio le applicazioni che richiedono brevi tempi di risposta su Internet, come il cloud computing, le video chiamate, il gioco on-line e i video in streaming. È questa la promessa tecnologica racchiusa nella quarta generazione delle reti mobili, che debutterà ufficialmente in Italia a inizi 2013 (anche se già si vedono le prime coperture del territorio.La tecnologia si chiama Lte, acronimo di Long term evolution, e rappresenta l’evoluzione dell’attuale 3G (UMTS/ HSPA). Per usare le reti 4G, però, dovremo soddisfare due requisiti. Primo: avere un terminale che le supporti, cioè una chiavetta o uno dei pochi cellulari che all’inizio saranno compatibili. Secondo: trovarci in una zona coperta con la rete Lte dall’operatore di cui abbiamo messo la SIM nel terminale. La notizia positiva è che tutti i gestori mobili italiani avranno reti 4G e di conseguenza potremo usare questi servizi con TIM, Wind, Vodafone, 3 Italia e gli operatori mobili virtuali (tipo Poste Mobile o Fastweb). Copertura e prestazioni, però, saranno variabili e per nulla garantite, soprattutto all’inizio. I piani degli operatori Per capirci qualcosa in più su ciò che ci aspetta dobbiamo sapere un dato tecnico importante: gli operatori useranno per le trasmissioni con tecnologia Lte le frequenze a 800 MHz, 1.800 MHz e 2.600 MHz aggiudicate all’asta l’anno scorso per 3,9 miliardi di euro. Su queste, poi, investiranno altri miliardi, gradualmente, per costruire la copertura di rete. 3 Italia è il solo operatore a non avere frequenze a 800 MHz, di cui due blocchi a testa sono andati agli altri tre operatori. Per i 1.800 MHz un blocco di frequenze a testa è andato a Telecom Italia, Vodafone e 3 Italia. Per quanto riguarda le frequenze in banda 2.600 MHz, infine, 3 Italia e Wind si sono aggiudicate quattro blocchi; Telecom Italia e Vodafone tre blocchi. C’è da dire, però, che le frequenze più preziose sono quelle sugli 800 MHz, perché permetteranno di estendere “a ombrello” la copertura anche in zone periferiche. Sono infatti le stesse frequenze da tempo utilizzate per i canali televisivi e ora, per la prima volta in Italia grazie anche al passaggio alla TV digitale terrestre, diventano utilizzabili per la rete mobile. TIM e Vodafone si sono inoltre impegnate a coprire con gli 800 MHz anche tutte le zone del territorio nazionale in digitai divide (cioè non ancora coperte da rete ADSL). 11.800 MHz, invece, serviranno a coprire soprattutto le città. “12,6 GHzsono una novità e serviranno in futuro agli operatori per creare piccole celle con cui dare velocità extra nelle zone che si affolleranno di utenti Lte”, spiega Antonio Sassano, docente della Sapienza e massimo esperto di frequenze in Italia.
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