Ci sono voluti mesi, per non dire anni, ma alla fine anche il figliol prodigo di questo 2012 è giunto a noi comuni mortali nella maniera più plateale: signori,largo ad Assassin’s Creed 3. E cosa avrà portato l’opera magna di casa Ubisoft se non quella “rivoluzione” tanto attesa? D’altronde,c’era da prevederlo, perchè stiamo pur sempre parlando del terzo episodio della serie di videogiochi più amata e osannata di questa generazione, che già fin dal suo debutto medioriantale dettò legge nel panorama action free roaming stregando milioni di giocatori in tutto il mondo. Connor l’assassino più letale e agile di sempre, portava però con se un fardello del peso non indifferente: l’eredità lasciata da Ezio Auditore a gravitare non solo sulle spalle del giovane Mohawk ma soprattutto su quelle del publisher francocanadese. Cambiare ed essere allo stesso tempo alle propie origini,in fondo, non è facile per nessuno, nemmeno per una super potenza industria del videogioco.
Ogni cosa, una volta evoluta, porta inevitabilmente con sé i sintomi del suo cambiamento. Nei videogiochi, quando accade, può essere spesso doloroso e non sempre in sintonia con le aspettative del pubblico. Nonostante ciò, nel momento stesso in cui un prodotto muta la sua forma originaria reinventandosi, è inevitabile che se ne subiscano le conseguenze, nel bene o nel male. Che senso avrebbe, però, cambiare una serie fortunata come quella di Assassin’s Creed? Probabilmente nessuno. Solo chi ha coraggio da vendere, infatti, prenderebbe la sua creatura più proficua e la ricostruirebbe dalla testa ai piedi. Ubisoft, probabilmente perché il cambiamento ce l’ha nel sangue, ha deciso di affrontare a spada tratta il proprio stesso pubblico, fin dal giorno in cui venne presentato ufficialmente quell’Assassin’s Creed III che, già a partire dal numero, preannunciava il vento della rivoluzione, e non solo quella americana. E dopo mesi di trailer immagini, interviste e immancabili rumor, l’unica verità non poteva che trovarsi all’interno di un semplice blu-ray, che noi abbiamo scrupolosamente analizzato per poter consegnare alla storia questa approfondita recensione del gioco e illuminarvi su quello che per troppo tempo è rimasto un grande punto interrogativo: capolavoro? Tutto suo padre Accingersi a provare un gioco come Assassin’s Creed III nella sua versione definitiva non è stato per niente facile. Sapevamo perfettamente quanto avesse potuto pesare il nostro giudizio alla fine di questo articolo, soprattutto per tutti quei fan che aspettavano da mesi l’uscita del gioco.