Ebbene, sì. Metal Gear Rising: Revengeance è spettacolare. Dai punti esclamativi alle telecamere di sicurezza, dalle pugnalate nell’ombra ai momenti di Allarme, dalle scatole di cartone ai poster: il nuovo gioco con Raiden come protagonista straborda di riferimenti al classico MGS (anche se il ninja biondo platino che devasta un Metal Gear Ray grosso come un parcheggio è qualcosa di completamente nuovo). I suddetti elementi sono l’esempio delle diverse idee di Kojima Productions e Platinum Games che si fondono in questo action decisamente ambizioso. La fusione è stata la sua salvezza. Senza l’intervento dello sviluppatore di Vanquish, infatti, uno dei giochi più arroganti, pompati, acrobatici e brutalmente esilaranti per PS3 non sarebbe mai venuto alla luce. “È un action con la katana, quindi era ovvio per noi chiedere a Platinum”, ci spiega Yuji Korakedo, producer di Kojima Productions, parlando dello sviluppo post-Koj di Rising. “Ma è ancora inserito nella timeline di Metal Gear Solid. I filmati sono controllati da Kojima Productions e la sceneggiatura è nostra quindi il gioco dovrebbe sembrare in tutto e per tutto come quello che avete visto in passato. È un vero Metal Gear”. Essere un Metal Gear vero, ha significato per Platinum inserire la storia di Rising in uno dei racconti più contorti e stratificati di sempre che Hideo Kojima coccola da 25 anni. Arrivando quattro anni dopo Metal Gear Solid 4, la storia di Revengeance ci racconta di un mondo che sta ancora scendendo a patti con l’assenza dei Patriots. Leconomia di guerra è collassata, i signori della guerra privati si sono divisi in organizzazioni più piccole e un mondo senza nanomacchine e sistemi SOP ha costretto i PMC a una guerra di nuova generazione. Da quello che sappiamo dai precedenti episodi, gli scienziati dell’universo di Metal Gear hanno fatto ricerche sui cyborg fin dagli anni ’80, quindi nel 2018 (quando si svolge Revengeance) i cyborg sono ormai prodotti di massa. Raiden è uno tra tanti, ma anche uno dei migliori e viene incaricato dalla Maverick Securities di proteggere il presidente di una piccola nazione africana. Non ci sorprendiamo quando scopriamo che è un incarico fasullo progettato per incastrate l’ex agente della Fox. Nel prologo del gioco, interpretate un Raiden in bianca armatura che protegge il mezzo presidenziale dai soldati cyborg della rinnegata PMC Desperado Enforcement e combatte contro un Metal Gear Ray personalizzato. A porte chiuse ci viene mostrato il biondino corazzato che lancia il Ray prendendolo per il lungo braccio armato per poi finire contro una torre dell’orologio e si lascia poi scivolare lungo il palazzo (eludendo la gravità e i missili del Ray) prima di fare a pezzi il mech con un solo colpo di katana. È davvero l’action più travolgente dai tempi di Bayonetta di Platinum. “Finalmente abbiamo qualcosa da mostrare ai fan”, gongola Korekado. “È la prima volta che facciamo giocare questa demo, quindi è la summa della nostra direzione artistica e narrativa e del game design di Platinum. Sentiamo di aver fatto qualcosa di grande, insieme: possiamo dimostrare che chi diceva che questo non è un vero Metal Gear si sbagliava”. Il ritorno del cavaliere nero Il Ray distrae Raiden abbastanza perché Sundowner dei Desperado possa affettare la gola del presidente… il nostro eroe stremato per la lotta finisce per soccombere all’attacco di un altro Ninja di nome Sam, perdendo nella lotta un occhio e un braccio.